Una galleria lunga tredici chilometri, a monte delle sorgenti del Giardino, all’interno del Parco nazionale della Majella e sulla faglia del Morrone. Per il progetto preliminare della nuova linea Pescara-Sulmona, presentato nelle scorse settimane da Rfi- Rete Ferroviaria Italiana, arrivano le prime bocciature.
"Una follia, una proposta da rigettare immediatamente - tuona il Forum H20 Abruzzo, che ricorda che "le indispensabili sorgenti del Giardino, con ben 1.100 litri al secondo, riforniscono ogni giorno di acqua potabile decine di comuni della Val Pescara, Chieti e Pescara compresi. In piena epoca di cambiamenti climatici, con l'acqua già ora razionata ovunque, con il caso del Gran Sasso che da decenni è fonte di enormi problemi, prima con l'abbassamento di 600 metri della falda all'epoca della realizzazione delle gallerie e, fino a oggi, per la coesistenza di infrastrutture e opere di captazione idrica, non si è ancora in grado di comprendere che la natura non può essere violentata altrimenti ne paghiamo le conseguenze".
"Ammodernare e rendere efficienti i trasporti - viene aggiunto - è un obiettivo condivisibile entro ambiti ben definiti, tenendo conto dei costi e dei benefici. Ci chiediamo quindi a chi possa essere venuto in mente di proporre di spendere oltre un miliardo per costruire una galleria che bucando il "serbatoio" idrico del Morrone rischia di mettere a secco per sempre 500.000 cittadini privandoli di un diritto fondamentale, quello di bere. Tra l'altro i vincoli del Parco della Majella impongono di non alterare il regime idrogeologico. Era così difficile consultare le mappe dei punti di captazione prima di tirare fuori dal cilindro una simile proposta?"
Ma l'associazione va oltre.“Parlando di terremoti - rileva - il tunnel attraverserebbe perpendicolarmente una delle faglie più pericolose d'Europa, quella del Morrone, ferma da 1.850 anni e, quindi, con probabilità di attivazione che non si può certo trascurare. La presenza di faglie attive e capaci implica vincoli pesanti per ricostruire una casetta, figurarsi per realizzare una galleria che dovrebbe durare secoli. Una faglia del genere muovendosi, a parte lo scuotimento, può provocare spostamenti di metri (con la formazione di uno scalino, per intenderci) rendendo inutilizzabile per sempre l'opera. Basta guardare quello che è accaduto alla galleria di Forche Canapine, nei pressi di Castelluccio/Norcia, con il terremoto del 2016 per capire".
Tra l'altro - si fa presente - i problemi dei pendolari, che è la vera questione da affrontare sulla Roma-Pescara, non sarebbero certo risolti visto "che sarebbero tagliati fuori centri importanti della valpescara come Popoli e Bussi. Riteniamo che Rfi debba preentare un progetto realmente fattibile e non surreale".
In campo anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione, "da sempre per l'ammodernamento e la velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma. Considero positivo - afferma - che si dia finalmente priorità a questa opera. Però non si può fare senza un'attenta valutazione ambientale e con approssimazione. Una galleria di 13 chilometri sotto al Morrone potrebbe avere un impatto devastante sulle nostre risorse idriche. Sarebbe ora che tutti capissero che l'ecologia non è un lusso. Evitiamo superficialità e pressappochismo". 28 ott. 2020
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