Cava di Civitaluparella, ditta conferma scavo abusivo. Sospesa procedura proroga
Colpo di scena alla conferenza dei servizi che si è tenuta oggi in Regione a Pescara per esaminare l'istanza di proroga presentata dalla società Das "per la famosa cava di Civitaluparella" (Ch) da 2 milioni di metri cubi. Durante la riunione la stessa ditta ha confermato l'esistenza di uno scavo abusivo in area limitrofa alla cava autorizzata! E la procedura è stata sospesa, in attesa del ripristino dei luoghi". Lo rende noto Augusto De Sanctis, della Stazione ornitologica abruzzese (Soa), "che ha partecipato in extremis alla riunione".  "La precisazione - spiega De Santics in una nota - è arrivata direttamente dal rappresentante della ditta alle domande del presidente della conferenza, Iris Flacco, dopo un lunghissimo ed estenuante tira e molla durato ore ,con un dibattito ravvivato dagli interventi del Comune di Civitaluparella, rappresentato dal sindaco Loredana Peschi, supportata dal legale e membro del comitato "La Difesa" Diana Peschi, e dal proprio tecnico, e della Soa che hanno incalzato duramente sulle criticità della procedura. Alla fine è anche emerso, dopo ripetuti interventi, che i termini lapidei, importanti per delimitare i confini e previsti dall'atto di concessione, non erano stati rintracciati e che l'autorizzazione sul vincolo idrogeologico era decaduta a seguito di una lettera della Forestale che segnalava difformità nell'esecuzione dei lavori. D'altro lato è stata evidenziata anche la reiterata azione della magistratura sull'attività svolta in questi anni in quel sito; procedura che, ovviamente, seguirà la sua strada ma che ha fatto emergere elementi di criticità che devono essere approfonditi anche in sede amministrativa. Alla fine ecco la conferma dello scavo abusivo in area limitrofa al perimetro autorizzato, che ha fatto chiudere la conferenza dei servizi con una sospensione della stessa".

"Si tratta - aggiunge De Santic - di un megaprogetto nato nel 2003 per oltre 2,2 milioni di metri cubi di materiale da cavare su 11 ettari. In realtà il progetto era passato come "ricomposizione ambientale" addirittura con finalità naturalistiche (!) di una cava pre-esistente. La proroga era stata chiesta dall'impresa per scavare quasi 2 milioni di metri cubi. L'associazione esprime soddisfazione per questo risultato che ha fatto emergere un fatto grave. Certo fa pensare che la Regione Abruzzo ufficialmente non sembra essersi accorta in tutti questi anni di questa situazione".
24 luglio 2018

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