Costretta a vivere in cantina fatiscente senza servizi igienici e cucina, denunciati figlia e genero

Li accoglie nella propria abitazione, e da quel momento, per lei, comincia l'inferno.

I carabinieri della compagnia di Penne (Pe) hanno dato esecuzione ad un decreto d'urgenza che dispone l'allontanamento da casa, con divieto di avvicinarsi alla persona offesa, di una coppia di coniugi, 31 anni lui, 26 anni lei, indagati per il reato di maltrattamenti in famiglia, della mamma di lei.

Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti avviati dopo la denuncia-querela della vittima, una donna di 48 anni, residente in un comune del Pescarese, dell'area vestina, che, dopo mesi di soprusi e angherie ha deciso di rivolgersi alla magistratura, disperata per la situazione in cui si era, paradossalmente ritrovata, costretta a subire angherie dalla figlia e dal genero, che da un po' vivevano con lei.

Era apparsa strana, da subito, la richiesta di ospitalità della ragazza e del genero, in possesso di una casa a Roma, ma il desiderio di assecondare le richieste della figlia e di avere vicino il nipotino, avevano convinto la donna. La convivenza è iniziata nello scorso aprile, ma dopo le prime settimane, apparentemente tranquille, i rapporti hanno preso una terribile piega: insulti frequenti, vessazioni continue, minacce e violenze fisiche, cioè botte, rivolte dalla figlia e dal genero, hanno costretto la malcapitata a trasferirsi nella fatiscente cantina dove era senza servizi igienici, senza cucina e obbligata a dormire su un divano vecchio e sporco, in compagnia dei suoi tre cani.

Grazie alla solidarietà di qualche amica, la vittima dei soprusi qualche volta è riuscita a farsi una doccia.

Le verifiche dei militari non hanno lasciato adito a dubbi sulla gravità delle responsabilità in capo ai coniugi ed hanno indotto la Procura di Pescara ad emettere un decreto che dispone l'allontanamento dei due dalla casa familiare, restituendo, di fatto, alla donna la tanto agognata libertà di condurre una esistenza tranquilla e, soprattutto, dignitosa. Sul conto della coppia, oltre alla misura restrittiva, pende adesso un procedimento penale. 25 nov. 2024

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