Il Governo impugna la Legge regionale sui trabocchi, la numero 7 del 10 giungno 2019, ed è polemica. leri, alle 16.18, infatti, il Consiglio dei ministri, sotto la presidenza di Giuseppe Conte, segretario il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, ha ritenuto che... "alcune norme si pongono in contrasto con la disciplina di tutela dettata dai codici dei Beni culturali e del paesaggio".
"Il Governo nazionale - afferma in una nota Confesercenti - conferma i dubbi che anche noi avevamo espresso: i trabocchi vanno valorizzati, ma non possono essere basi di una speculazione edilizia e turistica che rischierebbe di travolgerli e snaturarli". "Il successo dei trabocchi - dichiara Franco Menna, presidente provinciale della Confesercenti di Chieti - negli ultimi anni è stato generato dalla capacità di offrire un turismo esperienziale, integrato in un'area pregiata a livello naturalistico e in piena sinergia con le eccellenze enogastronomiche e ricettive del territorio e - continua - abbiamo sempre manifestato forti perplessità circa la possibilità di successo della omologazione della Costa dei trabocchi ad una qualunque riviera italiana«"
"Il paesaggio e l'unicità della destinazione - viene aggiunto - sono elementi sempre più centrali nelle motivazioni di viaggio dei turisti, italiani e stranieri: per questa ragione, per il bene dell'economia del territorio, siamo pronti a fare la nostra parte per dare alla Regione Abruzzo una legge moderna, innovativa, in linea con le normative sulla tutela del paesaggio".
"Non condividiamo le motivazione espresse dal Governo centrale, quindi faremo ricorso nelle sedi opportune - annuncia l'assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Mauro Febbo -. Ricordo - aggiunge - come la Regione è intervenuta, doverosamente e tempestivamente per salvaguardare uno dei brand d'Abruzzo più conosciuti, attraverso norme chiare e finalizzate al rispetto e alla salvaguardia dell'ambiente, dell'economia e dell'immagine della Costa dei trabocchi. Tuttavia - conclude - come ampiamente annunciato, e spiegato già in sede di Consiglio regionale, durante la sua approvazione, questa legge è un passaggio propedeutico ad una norma più completa e organica".
"Una decisione sacrosanta che ferma una legge sbagliata. I trabocchi hanno di per sé una enorme importanza culturale, di richiamo turistico e anche economica, ma devono restare quello che sono: macchine da pesca sulle quali, accanto a una tranquilla attività di ristorazione, devono essere presenti momenti di educazione ambientale, visite guidate e quant'altro può contribuire a valorizzare queste antiche strutture e la costa da loro caratterizzata", afferma il delegato regionale del Wwf, Luciano Di Tizio. "Non possono essere trasformati - sottolinea ancora - in grandi ristoranti sull'acqua che poco o nulla hanno a che fare con la tradizione. La commissione regionale che ha esaminato la bozza di legge aveva avuto l'opportunità di raccogliere le opinioni delle associazioni, tra le altre Wwf, Italia Nostra, Fai e Legambiente: le ha sentite ma non le ha ascoltate. Tutte chiedevano infatti una sostanziale modifica delle legge".
Intanto la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo ha avviato i procedimenti per il riconoscimento dell'interesse culturale di undici trabocchi, con la finalità di garantirne la corretta conservazione e di stimolarne gli usi compatibili. Si tratta del 'Turchino', 'Gnannarella' e 'Lupone' a San Vito Chietino, 'Punta Torre' a Rocca San Giovanni, 'Punta Le Morge' a Torino di Sangro, 'Canale', 'Punta Aderci', 'Vignola', 'Grotta del Saraceno', 'Rosa dei Venti' e 'Punta San Nicola' a Vasto. I decreti di riconoscimento conterranno "le indicazioni operative per i corretti interventi di recupero, mantenimento ed uso compatibile dei trabocchi, fornendo così gli elementi di base per una auspicabile, nuova norma regionale complessiva sulla tutela e valorizzazione di queste straordinarie macchine da pesca, includendovi l'indissolubile rapporto con i luoghi in cui sono inseriti". "I trabocchi sono stati selezionati - spiega la soprintendente Rosaria Mencarelli - con riferimento alle loro immutate capacità di riferirsi, ancora oggi, alle macchine da pesca originarie, seppur con minimi adattamenti e rinnovate funzioni".
Walter Berghella
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Foto di Serena Giannico