E’ un simil campo post coltura patate, lo stadio “Guido Biondi” di Lanciano (Ch).
E si inserisce, perfettamente, nello “stato disastroso” delle strutture sportive cittadine. Il complesso è tornato nella disponibilità del Comune lo scorso 28 giugno, quando è stato ripreso all’associazione calcistica “Lanciano 1920”, con cui la convenzione era stata stipulata sei anni fa dall’amministrazione del sindaco Mario Pupillo. Il presidente, all’epoca, era Fabio De Vincentiis; a seguire ai vertici rossoneri era arrivata Cristina Chiaretti che ha lasciato il posto all’attuale Max Pincione.
“Convenzione - spiega l’assessore comunale allo Sport, Danilo Ranieri - che non abbiamo rinnovato, perché avevamo interesse a riprenderci l’impianto, che è in pessime condizioni. Perché non c’è stata la manutenzione straordinaria , come l’ampliamento delle tribune e della sala stampa, la sistemazione di alcune parti in ferro e dei bagni, - evidenzia -, ma neppure quella ordinaria, con terreno erboso completamente bruciato”.
E che, in questa estate rovente, si presenta riarso, color oro, in tutto il suo degrado e abbandono. Uno scenario di desolazione. “I tecnici dei Lavori pubblici - dice l’assessore - hanno effettuato un sopralluogo e steso una prima relazione”. In cui si sottolinea, ma il fatto è palese, che il campo non è idoneo all’uso. Va rifatto. E allora “abbiamo riaperto il bilancio di previsione e inserito la sua sistemazione nel Piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024. Abbiamo stanziato 100 mila euro, per il minimo ripristino funzionale”. Per il tappeto, del costo di 35mila euro; la sistemazione di due spogliatoi degli atleti e quello dell’arbitro; la tinteggiatura, la caldaia, la sicurezza e parte delle tribune - anche se di tifosi se ne vedono col lumicino - e la bonifica e pulizia di alcune zone infestate dal verde. A finanziare le opere - dopo aver incassato l’ok del Consiglio comunale - sarà l’Istituto per il credito sportivo".
“Il quale, se gli atti amministrativi saranno completati entro il 30 settembre, - afferma l'assessore - ci concederà i fondi, da restituire in vent’anni, a tasso zero. Questo per fronteggiare… l'emergenza". Quindi il campionato d'Eccellenza si disputerà altrove, dorse a Scerni (Ch), per alcuni mesi.
"Poi bisognerà redigere un progetto complessivo per ridare dignità al "Biondi", anche perché le altre poche strutture che abbiamo sono congestionate”. Il campo “Di Meco”, nel quartiere Santa Rita, per l’uso intensivo che se ne fa, si sta rovinando velocemente. E’ sempre impegnato, fino a sera tardi, tanto “da suscitare le proteste di residenti per i fari accesi e gli schiamazzi”.
Ha bisogno di manutenzione, ma l’impresa costruttrice che, da contratto, avrebbe dovuto occuparsene, sta snobbando gli impegni e il Comune, dopo diffide e l’affidamento della questione all’Ufficio legale, sta procedendo all’escussione della polizza fideiussoria. Il campetto di Re di Coppe, realizzato male e con sabbie non consoni, non è utilizzabile, neppure per gli allenamenti. Ma i problemi di un’impiantistica obsoleta e che reclama manutenzione urgente non finiscono qui. Perché il PalaMasciangelo, adibito a lungo centro vaccinale, ha un tetto che è un colabrodo e quando piove entra acqua a catinelle.
"Al suo interno - rimarca l'assessore - ha ancora i bagni turchi". Mentre il Palasport di via Rosato, che ha ospitato anche l’Altino Volley la scorsa stagione in A2, ha bisogno di una nuova copertura e dell’efficientamento energetico: costo degli interventi 900 mila euro, di cui 700mila procurati dalla precedente amministrazione. 11 ago. 2022
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Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO