Una nuova brochure, un nuovo sito, una app, totem e soprattutto percorsi plantari, tattili e monitor con una video descrizione delle sale e delle opere con la lingua dei segni (Lis): sono alcuni dei lavori eseguiti al museo diocesano grazie ai fondi del Pnrr. Interventi che qualificano ulteriormente un luogo già significativo e che verranno illustrati nel corso di un convegno previsto venerdì prossimo 24 maggio alle 16.30, nell’aula magna della Curia Arcivescovile. Dopo l’incontro ci sarà il taglio del nastro e il museo verrà ufficialmente riaperto davvero a tutti, anche alle persone con disabilità cognitive e sensoriali, come non vedenti e audiolesi.
Un progetto da 180 mila euro che ha reso il museo diocesano inclusivo e moderno, dove la suggestiva bellezza delle opere e dei percorsi si combinano felicemente con l’eliminazione delle barriere, permettendo così a tutti di godere e di conoscere le preziose opere custodite nelle ampie sale.
“Abbiamo partecipato al bando del Pnrr per rendere il museo accessibile a tutti – spiegano don Domenico Di Salvatore direttore del museo e Ada Giarrocco, storica dell’arte della curia -. Il lavoro maggiore ha riguardato la costruzione dei percorsi tattili per l’accesso ai non vedenti con la riproduzione in 3D delle opere più rappresentative e dei dipinti come il “Cristo Portacroce”, e descrizione in braille che permettono al visitatore non vedente attraverso il tatto, toccando le opere, di acquisire le informazioni sulle stesse. Inoltre con l’aiuto nella traduzione dei testi nella lingua dei segni dell’ente nazionale sordi sezione di Chieti, sono stati realizzati anche nuovi video con la descrizione di tutte le sale.
Il museo diocesano in questi giorni ospita la mostra “Bello e accessibile” con alcune opere del museo tattile statale Omero di Ancona. 23 mag. 2024
PINA DE FELICE
@RIPRODUZIONE VIETATA