Pescara. E alla fine l'ordinanza di Masci c'è: orari limitati da oggi per i locali

Alla fine l'ordinanza è stata firmata. Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, con proprio provvedimento, che entra in vigore da oggi, ha limitato gli orari di esercizio di bar, ristoranti, pizzerie e pub.

Ma l'iniziativa ha scatenato polemiche al vetriolo. Gli esercenti l'altro ieri sono scesi in piazza, con sit in nella zona della movida, annunciando altri presidi per i prossimi giorni. L’associazione Pescara Viva denuncia che quest'ordinanza "costerà alle imprese del centro città oltre 800mila euro e rischia di rappresentare il colpo di grazia per attività già messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e dalle conseguenti restrizioni. Parliamo di un settore che solo nel centro dà lavoro ad almeno 500 addetti, tra dipendenti e collaboratori. Ora si rischiano chiusure, licenziamenti e famiglie senza reddito". Pescara Viva raggruppa gli operatori dell’area di piazza Muzii, distretto food and beverage più grande d’Abruzzo.

L’ordinanza contestata prevede, per la zona che abbraccia Via Cesare Battisti, Via Piave, Via Mazzini, Via Forti, Via Goito, Via Curtatone, Via De Cesaris,  Via Minghetti, Via Poerio, Piazza Muzii, Piazza Santa Caterina, Via Quarto dei Mille, Via De Amicis,  che i locali pubblici siano aperti dalla domenica al giovedì, dalle ore 06 alle 0.30; venerdì e sabato dalle 06 all'1.30. Stessi orai per il centro storico e cioè Via delle Caserme, Largo dei Frentani, Via dei Bastioni, Corso Manthonè, Via Catone, Via Corfinio, Via Petronio, Via Ennio Flaiano, Piazza dell’Unione e Piazza Garibaldi. Nelle altre zone della città locali al lavoro dalle 06 all'01 dalla domenica al giovedì; venerdì e sabato, dalle 06 alle 2. 

“Supportati dalle associazioni di categoria – afferma il presidente di Pescara Viva, Mario Palladinetti – abbiamo fatto di tutto per far capire alla politica e all’amministrazione comunale che questa non è un’estate come tutte le altre. E’ il periodo della ripartenza, dopo mesi durissimi di chiusure. Gli incassi di oggi possono consentirci di sopravvivere, così come i mancati incassi possono determinare la morte delle nostre attività. Nonostante il contesto particolare, si è scelto che il rilancio dell’economia non doveva comunque essere la priorità".

 "Ci dispiace per il braccio di ferro che si è creato – aggiunge Palladinetti –. Ricordiamo, però, che la piazza non è né nostra né dei residenti, ma della città e di chiunque voglia viverla. Una città viva e vivace genera turismo. Ora più che mai: dopo mesi di coprifuoco, con la zona bianca l’assenza di restrizioni e limitazioni sarebbe uno straordinario biglietto da visita".

 E ancora: "Sappiamo che delle criticità non mancano, soprattutto nei fine settimana. Proprio per questo stiamo elaborando un progetto per strutturare in modo definitivo il distretto food and beverage del centro di Pescara. Un’iniziativa pilota, di cui nelle prossime settimane illustreremo i dettagli, che potrebbe dare lustro alla città e renderla unica in Italia".

L'associazione Pescara Viva chiede le "dimissioni immediate" del sindaco e dell'assessore al commercio Alfredo Cremonese, "preso atto della decisione dell'amministrazione comunale di Pescara di mantenere attiva la chiusura anticipata dei locali... provocando in tal modo un danno irreparabile alle attività già messe in ginocchio dalla crisi da coronavirus".

Questa decisione, precisa Pescara Viva, "danneggia non soltanto i gestori di ristoranti, locali, pizzerie e quant'altro, ma anche e soprattutto i cittadini pescaresi, che saranno costretti a spostarsi necessariamente nei Comuni limitrofi che non hanno mantenuto tali limitazioni assolutamente inutili, per non parlare del danno economico al turismo che riguarderà tutti i cittadini e l'economia della città intera, perché nessuno vorrà andare in vacanza nell'unica città in Italia rimasta con il coprifuoco".

Ma non tutti la pensano così perché Casartigiani Imprese Pescara, ad esempio, esprime parere favorevole "ai nuovi orari che l'amministrazione comunale ha approvato dimostrando grande maturità, tutelando i cittadini e tutte le imprese di Pescara da un nuovo eventuale danno sociale ed economico futuro". Dunque Casartigiani, a differenza di altre associazioni di settore, non ritiene limitativa la decisione del sindaco, anzi: "I cittadini saranno rispettati insieme a tutte le attività dell'intero territo della città, poichè bisognava rispettare anche l'80% delle imprese artigianato e commercio presenti sul territorio pescarese fuori da quei luoghi comuni forse troppo sulla ribalta delle cronache (20%)".

Intanto Masci ha incontrato i rappresentanti delle categorie (per Confcommercio, Riccardo Padovano; per Cna, Carmine Salce; per Confartigianato, Fabrizio Vianale; per Confesercenti, Gianni Taucci) rassicurando che "l’indirizzo è di rendere la città più sicura e ospitale, anche per quanto riguarda il rischio di recrudescenza di contagi Covid dovuto a eccessivi assembramenti, e massimizzare nei mesi di luglio e agosto le opportunità nascenti dal riconoscimento della Bandiera blu". 11 giu. 2021

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