Tempi pagamenti per servizi forniti alla pubblica amministrazione: i Comuni della provincia di Chieti tra i peggiori d'Italia

I Comuni della provincia di Chieti sono tra i peggiori d'Italia riguardo al tempo medio di pagamento delle forniture alla pubblica amministrazione, erogate in parte anche da piccole imprese e artigianato: sono necessari in media 50 giorni.

Il dato colloca il Chietino tra i territori peggiori d'Italia e all'ultimo posto in Abruzzo. A livello regionale il tempo medio è di 46 giorni, a fronte di una media italiana di 37 giorni, nonostante il limite di legge sia di un mese. E' quanto emerge da un'elaborazione di Confartigianato Chieti -L'Aquila, che ha analizzato i dati, relativi al primo semestre 2019, contenuti in un'indagine del Centro studi dell'associazione nazionale.

In Abruzzo la maggior parte dei Comuni, ossia 167, paga entro un tempo compreso tra 31 e 60 giorni; 59 enti tra 61 e 90 giorni; 12 tra 91 e 180 giorni; 65 entro i 30 giorni. Nessuno supera i 180 giorni. Solo il 21,5% dei Comuni abruzzesi (40,6% in Italia) paga entro i 30 giorni previsti dalla legge. Dopo l'Abruzzo ci sono solamente Campania, Lazio, Sicilia e Calabria.

A livello provinciale, se la maglia nera spetta a Rieti (68 giorni), sul podio dei peggiori insieme a Reggio Calabria (66) e Campobasso (62), la provincia di Chieti non se la passa meglio: per i pagamenti sono necessari, in media, 50 giorni, dato che colloca il territorio tra gli ultimi 13 della graduatoria. La maggior parte dei Comuni - ossia 57 - paga in un tempo compreso tra i 31 e i 60 giorni, ma ve ne sono quattro che pagano tra 91 e 180 giorni. Seguono provincia di Teramo che, con media di 48 giorni, è quella che più si avvicina a Chieti per il record negativo, quella dell'Aquila (43) e quella di Pescara (41). A livello nazionale sul podio Provincia autonoma di Bolzano (20 giorni), Veneto (28 giorni), Liguria e Valle d'Aosta (29 giorni).

"Siamo impegnati da tempo su questo tema - afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti-L'Aquila, Daniele Giangiulli -. E' necessaria una vera e propria battaglia, a tutti i livelli. E' inconcepibile che le imprese debbano attendere tanto per ottenere il pagamento di servizi già prestati, in un momento in cui sono già in forte crisi di liquidità. Siamo al paradosso: piccole e medie imprese e artigiani rischiano di chiudere per i troppi crediti. La soluzione al problema, lo diciamo da tempo, è adottare la compensazione diretta dei debiti e dei crediti verso la pubblica amministrazione. In questo modo - conclude - si darebbero liquidità e ossigeno alle imprese".

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