Lanciano. Tavolini e dehors nel centro storico. Libertà in Azione e Ascom Abruzzo attaccano il Comune

"Sui dehors il sindaco Mario Pupillo si è arreso alle imposizioni della Soprintendenza. Ha ceduto su tutti i fronti e si è arreso al diktat della Baas".

L'attacco, feroce, alla giunta comunale di Lanciano (Ch), arriva dalla consigliera comunale d'opposizione Tonia Paolucci, capogruppo di "Libertà in azione". Non piace l'accordo siglato tra Comune e Soprintendenza sulla collocazione dei dehors, di tavoli, sedie e ombrelloni, nel centro storico, fuori dai locali pubblici. Commercianti arrabbiati in città e insorge anche Ascom Abruzzo. 

"Il sindaco - afferma in una nota Paolucci - prova a rivoltare le carte e presenta una pura e semplice imposizione della Baas come accordo raggiunto dopo confronti e trattative. Non è affatto un accordo ma un qualcosa che l’amministrazione ha semplicemente subito e su cui non ha giocato alcun ruolo attivo. C'è stato un incontro col delegato Baas a cui hanno partecipato tecnici comunali, l’assessore Francesca Caporale e consiglieri di minoranza e si era deciso di riconvocarlo. Ora scopriamo che è stato tutto deciso. Una scelta che non ha alcun senso e che finirà per penalizzare i pochi coraggiosi che scelgono di aprire un’attività a Lanciano. In ogni centro storico è possibile avere tavoli, tranne in piazza Plebiscito, mentre saranno vietati i dehors a ridosso dei portici. Grazie sindaco per questo poco invidiabile primato",  tuona Paolucci.

"Non nascondiamoci dietro la Soprintendenza - dichiarano invece Angelo Allegrino e Rocco Finardi, rispettivamente presidente regionale e di Lanciano di Ascom Abruzzo -, facendo credere che è al di sopra di tutto. Come è possibile – viene chiesto – che in altre città, di altre regioni, troviamo dehors in tutti gli angoli dei centri storici? E parliamo di realtà - come Venezia, Trieste ecc... - note in tutto il mondo... La Soprintendenza – è la domanda – non è lo stesso organo presente anche in altre regioni? Un occhio di riguardo per questo territorio ci vorrebbe, visto che veniamo considerati una regione disagiata".

"Come è possibile sotto i portici a Lanciano avere sedie e tavolini senza una struttura dehors organizzata? Perché non poter posizionare i tavolini sulla nuova pavimentazione del Corso?" E ancora: "Vietare del tutto, ai locali presenti vicino al sagrato della cattedrale della Madonna del Ponte, di poter sistemare tavolini e sedie all'aperto, equivale a portarli alla morte. Perché non è stata cercata una soluzione valida, tipo mettere tavoli e sedie negli orari di chiusura della chiesa, e quindi trovare il giusto compromesso?"

"Come è possibile parlare di Lanciano come di città turistica se poi siamo condannati da certe scelte? Come spiegare ad un visitatore che non può prendere un caffè comodamente seduto? Come mai, in decisioni così importanti non sono stati coinvolti anche altri enti, come Regione e Provincia?"

"Il sindaco – sottolinea Finardi – in una riunione del 24 luglio, anche  con i commercianti, ha promesso una convocazione generale a fine agosto, presenti le associazioni di categoria, gli imprenditori, la Regione, la Provincia, altri sindaci di centri limitrofi. Bisogna mobilitarsi, adottare iniziative, anche drastiche, se necessario".

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