Lanciano. Ruspa e nuove colate di asfalto sul Corso: smantellato tratto della pavimentazione malconcia

Corso Presentoso: un’altra pugnalata a un’opera del tutto fallimentare costata un milione e 361 mila euro, ma già in manutenzione prima ancora che venisse inaugurata nel 2018.

Nelle scorse ore in azione una ruspa per togliere tutte le mattonelle all’attraversamento carrabile di via De Crecchio sostituite totalmente da asfalto. Lo sdegno della città è stato immediato, mentre il Comune è pronto a portare in tribunale la ditta esecutrice dei lavori, la PQ Edilizia di Campobasso.

“Ci sono state mattonelle staccate e sono dovuti accorrere 6-7 operai – dice l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bomba – per toglierle completamente per ragioni di sicurezza: era pericolosissimo per pedoni e auto”.  Ma questo non giustifica le colate di asfalto che continuano a comparire qua e là invece di trovare una soluzione al problema.

Già con l’ex Giunta Pupillo, nel 2021, furono apposte le prime oscene lingue bituminose. L'ultimo è stato un intervento che di fatto dichiara guerra alla mala gestione dei lavori (e forse anche all'opera). L’Avvocatura comunale, su mandato del sindaco Filippo Paolini, ha inviato alla ditta molisana una mail nella quale chiarisce che ora si andrà per le vie legali, anche perché non è stato raggiunto alcun accordo sugli interventi riparatori, in particolare per iscritto, come era stato stabilito una settimana fa. Ma è oltremodo indicativa la missiva che è stata inviata anche al colonnello Mauro Macino, comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, investigatore che indaga per la Corte dei Conti che, su progetto e lavori, ha aperto un’inchiesta.

“Dalla ditta - scrive l’Avvocatura -, non è pervenuto alcunché e ci riteniamo svincolati dalle trattative in atto. Procederemo ad avviare la fase di merito, anche con richieste cautelari idonee a preservare e garantire la pretesa risarcitoria del Comune”.  L’asfalto spalmato è la premessa del definitivo basta allo scempio. “I lavori andavano fatti in un certo modo – riprende Bomba. Ora ci siamo tolti una grande incombenza con la ditta e almeno possiamo iniziare con passi carrabili. Sul giudizio valuteremo il da farsi studiando i tempi tecnici. Il Corso è rovinato per 700 metri quadri e con le innumerevoli nostre manutenzioni abbiamo speso molto, tanto da poterci fare diversi parchi giochi. Sta pure aumentando la dilatazione dei giunti e si stanno spaccando i cordoli delle caditoie”.

Il sindaco Paolini è ancora più duro e aggiunge. “Ammettessero che è stato fatto un intervento assurdo, totalmente sbagliato, come lo era il progetto. La Corte dei Conti verificherà le responsabilità. Se c’ era l’accordo di riparazione era un bene, sennò a casa. Un bruttissimo lavoro nel cuore della città. Il nostro consulente, il professore Antonio Montepara, docente di pavimentazione stradale all’università di ingegneria di Parma, dice che corso Trento e Trieste andrebbe rifatto da capo. E pure qualcuno parla ancora”. Questo fardello potrebbe costare anche mezzo milione di euro. Durante le trattative con la ditta di Campobasso il Comune ha chiesto un intervento risolutore che durasse almeno 10 anni, senza soluzioni tampone e un nuovo basamento sui tre attraversamenti carrabili profondo tra gli 8 e 10 centimetri per poter resistere al passaggio camion autobus. La perizia disposta dal Tribunale di Lanciano ha stabilito inoltre che non erano consone le colle e le malte utilizzate per posizionare mattonelle e listelli rotti, tanti ancora traballanti, e poi il massetto sottostante.

“Ci sono stati errori a ripetizione – chiude l’assessore Paolo Bomba. Questa storia del Corso è divenuta una patata bollente che può ritorcersi come un boomerang”. 03 ago. 2023

WALTER BERGHELLA

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