Massimo Ranieri è il nuovo amministratore delegato di Ama, la società pubblica che gestisce i servizi ambientali del Comune di Roma. La ratifica sarà effettuata nell’assemblea dei soci, ancora da convocare.
Insieme a Ranieri, nominato dal sindaco della città capitolina Virginia Raggi, entrano a far parte del consiglio di amministrazione Luisa Melara, presidente, e Paolo Longoni, consigliere. La prima è una avvocatessa romana (esperta in diritto societario (mentre il secondo è un commercialista napoletano (che nel 2017 era commissario di Sei Toscana srl che gestisce i rifiuti nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena)
Ranieri, geologo di Lanciano, era in pole position per la carica già dallo scorso mese di aprile quando fu convocato dalla stessa Raggi, avendo ricevuto del tecnico un curriculum, di rispetto e alte referenze.
Dal 2013 Ranieri è presidente della Eco.Lan S.p.A., (carica che conserverà con Ama), la società per azioni a totale capitale pubblico costituita da 59 Comuni soci (equivalenti a 67 Comuni) e che si occupa della gestione integrale dei rifiuti (comprendendo quindi raccolta, trasporto, recupero/riciclo e smaltimento dei rifiuti urbani di una popolazione di circa 200.000 abitanti). Il servizio Eco.Lan abbraccia i residenti nel vasto territorio frentano, Sangro-Aventino, Ortonese-Marrucino e Alto Vastese. Il capitale della Eco.Lan è di 3.028.710,00 euro.
Con la nomina di Ranieri (e Melara e Longoni) la Raggi intende mettere mano all’ormai pluriannoso problema della capitale, quello dei rifiuti. La società Ama è il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali (è stata costituita 19 anni fa, ha un unico socio, il Comune di Roma, che ne detiene l’intero capitale sociale), oggi è il “cancro” di Roma. È una società che naviga in cattive acque: nel 2016 ha preso 772 milioni, più del 91 per cento di tutti i suoi ricavi (852 milioni); più della metà di quanto ricevuto dall’intero settore dell’igiene pubblica in Italia (1.438 milioni), quasi il doppio del suo costo del lavoro (428 milioni). È un colosso con 7.560 dipendenti e con un bacino di utenza di quasi 3 milioni di persone (2.876.614 persone, anno 2017); tuttavia questi numeri si tramutano in valori mediocri: la percentuale di raccolta differenziata a Roma è solo del 43%, valore notevolmente più basso di Perugia (62%), Milano (56%), Vicenza (67%) e Venezia (65%) città che non prendono contributi stratosferici come l’Ama.
Alessandro Di Matteo
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