Lanciano. La Soprintendenza dice no ai tavolini vicino alla cattedrale. 'Ne piangono la scomparsa' turisti ed esercenti
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La Soprintendenza ai Beni artistici, ambientali e architettonici, a tutela dei quattro quartieri storici e di piazza Plebiscito, non permette più, a Lanciano (Ch), a molti locali, di mettere fuori tavoli e ombrelloni, pur se hanno l‘autorizzazione comunale per l’occupazione del suolo pubblico. Vincoli che si fanno più stringenti per quanto riguarda la basilica della Madonna del Ponte, dove ci sono esercizi pubblici che, considerati i veti, hanno dovuto rinunciare ad accogliere i clienti all'aperto.

La questione, in questi giorni, sta generando polemiche. "Quanto accade - commenta l'assessore al Commercio, Francesca Caporale - non si vede né a Siena quantomeno a piazza della Signoria, a Firenze. Spero che la Sovrintendenza trovi una soluzione in accordo col Comune, col quale ci sono stati importanti momenti di analisi, discussione e collaborazione nel preparare il nuovo regolamento sui dehors e il posizionamento esterno ai locali di tavoli e ombrelloni. Diversamente bisogna capire come agire. Il patrimonio culturale va tutelato ma anche economia e lavoro vanno salvaguardati - sottolinea Caporale -. Non mi si dica che dei tavolini su un marciapiede possono deturpare chissacché. Mi batterò per le imprese su cui abbiamo investito anche negli aspetti dell’enogastronomia, coinvolgendo, nella battaglia, pure l’opposizione".

"Dopo l’intervento dei Beni cuturali - prosegue - siamo stati obbligati a intervenire  sospendendo le autorizzazioni".  Ci sono stati bar e locali multati e ombrelloni e tavolini spazzati via, seguiti da manifestazione di protesta, anche lumini accesi. Paradossale la situazione davanti alla cattedrale dove il Comune ha limitato l’area del sagrato per la sicurezza dei pedoni e per la Sovrintendenza nulla va più messo lì, neppure sul marciapiede. Insomma programmazione di Giunta respinta. 

Dopo la protesta silenziosa degli esercenti, ora sul posto sono stati affissi cartelli in cui c’è scritto "In memoria dei nostri amati tavolini" oppure "Ne piangono la scomparsa lo staff e i clienti". Ieri cercando un posto a sedere al bar dinanzi alla cattedrale due turiste francesi hanno esclamato: "Non è possibile, solo qui accade. A Parigi i servizi sono garantiti rispettando il patrimonio". Incongruenze all'italiana, pur se ci sono commercianti che plaudono per quanto accade. E che, contro quei tavolini in piazza, si stavano "armando" con ricorsi legali.

Walter Berghella  

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Foto Andrea Franco Colacioppo

     

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