L’ultimo tratto di corso Trento e Trieste a Lanciano è sorvegliato speciale. E lo sarà fino alla prossima primavera.
"E' stata infatti avviata - spiega il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Giacinto Verna - la fase di monitoraggio dell'area, compresi gli edifici che su di essa si affacciano. Durerà un decina di mesi". Installati, in questi giorni, 22 sensori sugli stabili che, situati dal lato della basilica della Madonna del Ponte, vanno dall'incrocio con Salita della Posta fino a piazza Plebiscito. "Sono stati piazzati all'esterno di palazzi e negozi - aggiunge Verna - ma anche sul retro della cattedrale e del ponte Diocleziano". Inoltre sono stati installati all'interno dei locali, che ospitavano i negozi "Josephine" e "Martelli", dove il 16 agosto dello scorso anno il pavimento è sprofondato, generando una voragine, di una decina di metri e che ha lanciato l'allerta, fino a quel momento storicamente e politicamente ignorata, sulla fragilità di Lanciano, e in particolare del suo centro storico. Il vuoto è stato riempito con 180 metri cubi di ghiaia, soluzione tampone che ha avviato il processo di messa in sicurezza.
Da allora una parte del corso, su cui è stato istituito anche il senso unico, è interdetta al traffico. C’è preoccupazione riguardo ad eventuali dissesti idrogeologici dei luoghi. "Il punto dove si è generata la voragine - è stato sottolineato dagli esperti nei mesi scorsi - presenta una forte erosione. Sul Piano regolatore generale, poi, è segnata come area di riempimento con terreno classificato come pessimo". Quindi ecco indagini di approfondimento, anche con sensori, "per capire cosa stia succedendo nel sottosuolo della città". Analisi lunga e complessa e che ha pure richiesto la creazione di una task-force tecnico-scientifica, composta dagli ingegneri Nicola Sciarra dell’Università "d’Annunzio" di Chieti e Aniello Russo Spena, dell’Università de L’Aquila; dal geologo Luigi Carabba e dall’ingegner Fausto Boccabella del Comune di Lanciano.
Negli ultimi due giorni gli operai hanno effettuato carotaggi ed installato un inclinometro, a 10 metri di profondità, come sistema integrato di controllo e quindi di prevenzione. "Dal prossimo 18 settembre, concluse le feste patronali, - riprende Verna - partirà la fase due dell'operazione, del costo complessivo di 65mila euro. Cioè un'altra quindicina di sensori, col compito di registrare ogni minimo movimento o situazione di squilibrio, qualora ce ne siano, sarà sistemata sotto i portici comunali, quindi dall'altro lato della strada. In tal modo avremo un quadro completo. Si tratta di un'attività conoscitiva indispensabile. Dal responso tecnico-scientifico - conclude l'assessore - troveremo indicazioni, cause originarie e soluzioni per quello che accade o non accade nel sottosuolo, oltre che nel soprasuolo. Adesso non abbiamo la certezza di nulla".
Serena Giannico
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