"Avevamo ragione sugli aumenti sulle bollette Sasi: come dalla società idrica, dalle prossime bollette saranno applicate le nuove tariffe, con aumenti che, seppure la Sasi insiste nel voler chiamare 'rimodulazioni', di fatto significheranno per le famiglie dover sborsare dei soldi in più".
La minoranza consiliare (i rappresentanti di Nuova Lanciano, Paolo Bomba e Angelo Palmieri e di Lanciano al Centro, Gabriele Di Bucchianico) ci ha preso. Perché gli annunciati aumenti in bolletta da parte della società dell'acqua “ci saranno non solo perché le tariffe sono state ‘rimodulate’, ma perché i costi per i contribuenti sono anche retroattivi e partiranno dal primo gennaio 2018”. Dunque - affermano i tre consiglieri – “senza il nostro intervento i cittadini si sarebbero trovati dalle prossime fatturazioni a dover decifrare costi e tariffe sulla bolletta per capire come mai l’acqua costa di più”.
E i consiglieri all'accusa di aver strumentalizzato la vicenda, ribattono che "se per strumentalizzazione si intende informare i cittadini su questioni altrimenti sorvolate da chi sarebbe titolato a fornire spiegazioni il più velocemente e chiaramente possibile, allora sì, abbiamo strumentalizzato. Invitiamo allora caldamente anche la Sasi a strumentalizzare su questioni importanti e delicate come quelle dei maggiori costi imposti agli ignari contribuenti”.
C’è un problema ancora da non sottovalutare secondo Bomba, Di Bucchianico e Palmieri. Passi la indigesta retroattività degli aumenti ma la nuova modalità di calcolo? "Le tariffe non sono più calcolate solo in base al consumo effettivo, ma in base al numero dei componenti famigliari (e per gli uffici? - ndr -). E per un complicato calcolo nel quale si intrecciano delibere, rimodulazioni e nuove regole imposte a livello nazionale e di enti regionali (l’intreccio non sarebbe mica una novità - ndr -), succede che una famiglia mononucleare si troverà a pagare di più di una composta da tre o più persone". C’è poi un’altra questione: comunicare il numero dei componenti il nucleo familiare: "le comunicazioni del numero dei componenti di un nucleo famigliare sono volontarie: fino al 2022 il cittadino può scegliere o non scegliere di far sapere se fa parte di una famiglia di una, due, tre o più persone. E allora delle domande ci sorgono spontanee: se i gruppi di minoranza Nuova Lanciano e Lanciano al centro non avessero spulciato a fondo tra le delibere e le decisioni del cda Sasi, quest’ultima avrebbe comunicato per tempo agli ignari contribuenti dei cambiamenti in atto? E ancora, dalla Sasi i cittadini si aspettano azioni di razionalizzazione della spesa ed eliminazione degli sprechi. Infine, per agevolare le persone sole ed in particolare gli anziani (già penalizzati da una tariffa che considera un nucleo familiare fatto da 3 persone) perché la Sasi non inserisce una ulteriore fascia tariffaria come fanno anche altri enti? Invece di considerare una unica fascia 0-60 metri cubi si potrebbe sdoppiarla in due fasce da 0-30 e 31-60”.
Se tutto sembra lineare (per il portafoglio del cittadino-contribuente che deve solo sborsare a comando) non lo è per i consiglieri citati: “ci viene detto che costa di più per un adeguamento che viene deciso dall’Autorità di regolazione per Energia reti e ambiente, addirittura con delibere del 2017, ma non ci viene spiegato che questo ente recepisce i bilanci della Sasi e dunque sulla base di questi bilanci stabilisce le ‘rimodulazioni’. E come mai i rincari sono retroattivi? E perché non spiegare per tempo questa rivoluzione nei consumi ai contribuenti? Ancora, perché intervenire solo dopo le proteste?"
Alessandro Di Matteo
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