Lanciano. Corso Trento e Trieste verso il rifacimento. La 'Presentosa' cambia sugli attraversamenti carrabili

Ci sarà un maxi disegno stilizzato del gioiello Presentosa con i nuovi lavori di riparazione di corso Trento e Trieste, semidistrutto, a pochi anni dall’inaugurazione, e con mattonelle traballanti ovunque.

La Soprintendenza, competente sul Corso in quanto centro storico, quindi da tutelare, ha stabilito che nei prossimi, necessari, interventi sugli attraversamenti carrabili di via De Crecchio, via Dalmazia e Viale delle Rose venga realizzata una gigantesca Presentosa, un disegno che differirà da quello che caratterizza il resto della pavimentazione. No, dunque, a colate di asfalto, che tanto piacciono all'attuale amministrazione comunale; no a spianate di bitume, ma un disegno differente. "Questo – chiarisce l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bomba, per armonizzarlo col resto del Corso ed evitare uno stacco estetico".

Intanto a giorni Comune e la ditta realizzatrice della contestata opera torneranno ad incontrarsi per impostare la transazione per iniziare al più presto il ripristino funzionale di parti dell'arteria malmessi. Ad inizio settembre scorso la ditta esecutrice dei lavori, la PQ edilizia di Campobasso, ha risposto all’ultimatum del Comune di Lanciano e si è detta disponibile ad eseguire gli interventi di riparazione, facendo allontanare di fatto il contenzioso giudiziario che il Comune era pronto ad aprire. Per rimettere in sesto la via occorrono circa 400 mila euro.

“L’aver accettato la nostra proposta – chiarì il sindaco Filippo Paolini – è un importante. Sentiti i nostri tecnici e consulenti, il Comune ha chiesto di mettere la pietra lavica negli attraversamenti carrabili distrutti su via De Crecchio, via Dalmazia e Viale delle Rose. La ditta riteneva invece più idoneo stendere dell’asfalto stampato per una soluzione definitiva. Ma non ci ha convinto. La PQ Edilizia si è detta poi disponibile a ripristinare le piastrelle rotte e ammalorate e a fare i giunti ogni 10 metri. Noi, aggiunge Paolini – chiediamo inoltre che i lavori siano garantiti per 10 anni. Noi non vogliamo rimetterci soldi e fare errori come in passato. I materiali scelti oggi sono necessari per evitare di smantellare l’intero Corso, che sarebbe pazzesco".

Le parti, dunque, sono prossimi a definire l’intera situazione di ripristino funzionale del Corso e si è a un passo dal chiudere una brutta vicenda per un'opera pubblica, costata un milione e 361 mila e già in manutenzione prima che venisse inaugurata nel 2018.

Dopo l’ultimo asfalto posato sugli attraversamenti carrabili l’Avvocatura comunale ha inviato alla ditta una mail nella quale chiarisce che si sarebbe proceduto per le vie legali. Per i lavori fatti c’è anche una indagine della Corte dei Conti. 

La perizia disposta dal Tribunale di Lanciano ha stabilito che non erano consone le colle e le malte utilizzate per posizionare mattonelle e listelli rotti, tanti ancora traballanti, e poi il massetto sottostante, anche quello, non è a regola d'arte. “Il nuovo basamento – ha rimarcato Paolini - deve essere profondo almeno 8 centimetri perché deve resistere e non vogliamo soluzioni scadenti specie sui passi di attraversamento, dove transitano camion e bus”. 23 mar. 2023

WALTER BERGHELLA

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