Lanciano. Centro anziani via dell'Asilo: entrano senza preavviso e iniziano a smantellarlo. Ospiti in rivolta: c'è chi chiama i carabinieri. Guerra col Comune
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Ignoti si sono intrufolati nel Centro anziani di via dell'Asilo a Lanciano (Ch), senza alcuna comunicazione ufficiale, e hanno cominciato a smantellarlo. Il fatto è stato scoperto l'altro ieri pomeriggio dagli addetti della onlus Agape, che gestisce la struttura, frequentata, al momento, da una ventina di pensionati e invalidi, imbestialiti per l'accaduto. Alcuni di loro hanno chiamato i carabinieri; altri hanno accusato malore.

"Martedì - spiegano gli operatori dell'associazione di volontariato - siamo rimasti fino a sera, a svolgere attività di intrattenimento, ed era tutto a posto. Mercoledì abbiamo riaperto: siamo arrivati poco dopo le 15 e le varie stanze erano state... visitate...  Sedie e tavoli erano stati tolti dai vari ambienti e ammucchiati nel bar. La camera usata come ufficio, dove erano chiusi anche denaro e documenti, è stata messa sottosopra. Tutto spostato...". Di certo non si tratta di ladri ma di soggetti che, a seguito dell'idea del Comune di riconsegnare i locali alla scuola dell'infanzia Maria Vittoria, che pare abbia raccolto un gran numero di iscrizioni, si è sentito in dovere, di avviare, in maniera arbitraria, le operazioni di smembramento del Centro.  "Al momento - spiegano dall'Agape - resta il mistero di chi sia entrato. Di certo è stata compiuta una violazione".

La mattina del 4 settembre, quindi,... l'intrusione; lo stesso giorno, alle 15.35, dopo che tutto quanto era già successo, sulla pec privata del presidente della onlus, Giuliano D'Ovidio, è giunta una mail dal Comune di Lanciano, con oggetto... "Sospensione Centro anziani (riferimento protocollo numero 50489 del 4/09/2019) e lavori presso edificio 'Centro anziani'. "A seguito della nota in oggetto - fa presente una dirigente del Comune - pervenuta dal settore Lavori Pubblici in data odierna alla scrivente, recante la comunicazione di inizio lavori presso i locali del Centro anziani, che dovranno essere utilizzati dalla scuola dell'infanzia Maria Vittoria, s'informa che, conseguentemente, tali spazi non potranno più essere frequentati dagli utenti, con decorrenza dalla data odierna. Alla luce di quanto sopra - prosegue la nota - in attuazione delle direttive dell'Amministrazione, in attesa che venga predisposto altro locale idoneo, per motivi afferenti a dette opere manutentive e di adeguamento ai fini della destinazione scolastica dei locali, si sospende, da subito, il servizio per giorni 15, fino al 18 settembre compreso, salvo ulteriori diverse determinazioni e comunicazioni in merito".   

Così il Comune concretizza le proprie intenzioni, dopo una visita effettuata un paio di settimane fa dal sindaco Mario Pupillo e dall’assessore Dora Bendotti, che hanno fatto presente la necessità di riavere i locali. "Ma - spiegano i vertici dell'Agape - noi abbiamo una convenzione per la gestione del Centro,  fino alla fine dell'anno. Accordo rinnovato, con l'Ente d'ambito 22 Lanciano, appena il 28 febbraio scorso". Ed è guerra tra Agape e Comune. La onlus, infatti, ha risposto, ieri, con una pec sollecitando "in via definitiva il celere ripristino delle attività del Centro nello stato e nei luoghi come pattuito nella sopracitata convenzione, significando sin da ora che in difetto - scrive il presidente - mi vedrò costretto a rimettere tale situazione all’autorità competente".

"In data 4 settembre, ore 15.20 circa, - racconta nella mail l'associazione - i collaboratori dell’“Agape”, facevano ingresso nei locali del Centro anziani e trovavano una totale alterazione dello stato dei luoghi... Nella specie si rinveniva: mancanza di parte del mobilio di arredo, totale rimozione di altro mobilio in due locali con accatastamento nel bar e sala ricreativa; spostamento dei documenti contenenti dati sensibili e personali degli anziani, tutelati dalla normativa privacy (GDPR n.2016/679, dlgs. N.196/2003), collocati in origine presso appositi armadietti e che sono stati ritrovati su dei tavoli esposti alla mercè di chiunque; il denaro per la gestione del bar era custodito dentro il proprio armadietto che è stato rinvenuto aperto; il pc contenente dati riservati del centro era su un tavolo in una stanza diversa... Il tutto rendendo inagibile il predetto centro allo svolgimento delle proprie attività sociali e ricreative previste. Tale situazione - viene aggiunto - di lì a poco veniva vissuta dagli anziani arrivati sul posto per svolgere la loro abituale attività e che si sono trovati al cospetto di ciò causando loro sgomento e un forte stato di malessere e tensione".

"La convenzione del 28 febbraio scorso - aggiunge Agape nella pec - pattuiva in conformità a quanto previsto dal Piano sociale distrettuale 2016/2018, come prorogato per l’anno 2019, la gestione e la continuità del servizio... Alla luce di quanto suesposto, si ritiene che la modalità da Voi adottata è assolutamente grave e inopportuna e di rilevanza giuridica dato che è stata posta in essere in primis non ottemperando alla convenzione stipulata".

"Si ritiene, altresì, che prima di procedere alla sospensione del Centro, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto darne comunicazione con un congruo preavviso come ai sensi di legge e pattuire una nuova e adeguata soluzione per il predetto servizio dato che il Centro rappresenta una realtà consolidata e di riferimento per gli anziani del posto. Che, proprio perché anziani, non possono attendere termini indefiniti o rimessi ai bandi di assegnazione. Tale luogo è adibito a svolgimento di attività sociali per gli anziani che sono persone e non, "cose", oltre ad essere l’anziano una categoria giuridicamente tutelata e protetta". Fin qui la querelle.

E loro? Gli anziani? "Sono invalido al 100 per cento - tuona Francesco Paolo Granata, 88 anni, impegnato in una partitella a carte - e di qui non mi muovo". "Trattati come pacchi postali - aggiunge Enza Cefarotti, 81 anni -. Era uno sfacelo l'altro giorno: sono io che ho telefonato in caserma, al 112. Da quando è arrivato Pupillo, questo posto è stato svalutato, ridimensionato e ora ci stanno cacciando". "Io ho tre valvole al cuore - sottolinea Giuseppa Di Natale -. E' vergognoso quello che sta succedendo".  E poi - fanno presente al Centro - queste stanze non sono a norma e non sono sicure per degli scolaretti. Scalini, porte scheggiate, bagni, impianto elettrico e di riscaldamento... Nulla è idoneo per dei bambini".

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