Sale sempre più il fatturato della Eco.Lan Spa, la public company che cura la raccolta rifiuti in 67 Comuni soci ed è pronta ad accogliere a luglio anche Fresagrandinaria, Roccaspinalveti, Lentella e Monteodorisio, nel Chietino. E siamo a 71.
Ieri bilancio 2019 in discussione per l’approvazione a Lancianofiera dall’assemblea dei sindaci. In un anno il volume d’affari è cresciuto di 3 milioni di euro, assestandosi a 22 milioni e 169 mila euro, che ha portato a 250 mila euro di guadagno prima delle imposte, per giungere a 90 mila euro di utili. La corazzata Eco.Lan conta circa 300 dipendenti e quasi 200 mezzi, con raccolta differenziata che ha fatto schizzare molti Comuni ai vertici della classifica regionale e nazionale.
"Abbiamo approvato all'unanimità in modo bipartisan - dice il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo - il bilancio di Ecolan, che essendo una società di Comuni girerà ai cittadini gli utili incassati. In altri tempi, c'erano solo debiti e debiti, che la collettività doveva pagare attraverso tariffe più alte e meno servizi. Abbiamo confermato con un autentico plebiscito il presidente del cda Massimo Ranieri, a riprova semmai ce ne fosse bisogno della grande rivoluzione societaria e ambientale operata dalla EcoLan in questi anni e generata da un voto nel consiglio comunale di Lanciano della nostra precedente amministrazione. Ecolan è un modello virtuoso, un caso positivo nazionale, un modello cui altri territori e altre comunità guardano con interesse, una risorsa".
La raccolta spinta è una delle scelte che molti vorrebbero per evitare il contestato ampliamento della discarica consortile di Cerratina di Lanciano, che sarà colma fra tre anni e mezzo. Così qualcuno grida al rischio emergenza. Ma venerdì scorso il terremoto politico è andato in scena al Consiglio comunale di Lanciano dove è passata la mozione presentata dai gruppi di maggioranza Progetto Lanciano e Insieme@sinistra, contrari, come l’opposizione, a ciò che può ipotizzarsi come la realizzazione di una nuova discarica confinante con Cerratina, nell’ex cava Saraceni.
Il gestore Ecologica Sangro ha preso 7 ettari di terreno che porterebbero a 36 l’invaso complessivo. Sull’ampliamento non c’è alcun progetto di fattibilità al momento ma solo discussioni e documenti per l'esproprio, e tanto basta perché gli animi restino accesi. Lo stesso presidente di Eco.Lan, Massimo Ranieri, nelle sue comunicazioni, ribadisce: "Non si tratta di una nuova discarica e tutto sarà deciso dall’assemblea dei sindaci e Regione. Non c’è alcun progetto - chiarisce Ranieri -. La discarica, che è ben gestita e non inquina, è in esaurimento e bisogna prevedere il futuro". Il che vuol dire pure eventuali costi maggiorati per i comuni e di riflesso sulle bollette.
Pupillo, che conserva la fiducia politica, ha sempre detto: "Voglio scegliere in scienza e coscienza dopo aver valutato il progetto, che resta un’ipotesi, con approfondimento e senza pregiudizi". Dall’opposizione i consiglieri Tonia Paolucci, Riccardo Di Nola, Graziella Di Campli, Angelo Palmieri, Errico D'Amico puntano il dito contro di lui e dicono: "Il raddoppio della discarica non è un affare interno al Pd. Il sindaco aveva il dovere morale, etico ed istituzionale di discuterne in consiglio e non nella sezione di partito. Invece di arrampicarsi sugli specchi, con spiegazioni smentite dai documenti, ne prenda atto e si dimetta".
Walter Berghella
@RIPRODUZIONE VIETATA
Foto Andrea Franco Colacioppo