Valutare se sussistano le condizioni per lo stato di emergenza e nominare un commissario, con "pieni poteri e risorse per sciogliere tutti i nodi e mettere in sicurezza il sistema". Lo chiede al Governo la Regione Abruzzo, con delibera di Giunta approvata oggi, riguardo all'area del Gran Sasso dove insistono il traforo autostradale e i Laboratori dell'Infn, contestualmente alla captazione delle acque potabili. "Una situazione unica al mondo che impone decisioni importanti ed emergenziali", dice il governatore, Marco Marsilio. "In ogni caso - sottolinea insieme all'assessore al Sistema idrico, Emanuele Imprudente - al momento non c'è una situazione di preoccupazione e non ci sono problemi per l'acqua, grazie a protocolli e dispositivi per il monitoraggio costante".
Marsilio ricorda che al mondo "non c'è altro luogo in cui un traforo autostradale nasconde al suo interno un laboratorio di rilevanza internazionale e tutto attorno a questo sistema c'è una falda da cui gli acquedotti di Teramo e L'Aquila captano le acque". Questo, evidenzia il presidente della Regione, "provoca problemi che tutti conosciamo e abbiamo già vissuto. Non c'è più tempo da perdere, è da troppo che assistiamo a un rimpallo di responsabilità. La Giunta oggi ha deliberato la richiesta al Governo di valutare lo stato di emergenza, l'unicità della situazione del Gran Sasso: è necessario che ci sia un'assunzione di responsabilità a tutti i livelli. La Regione non ha competenze dirette: non è né proprietaria degli impianti né dell'autostrada e non può spendere le risorse che servono per gli interventi che devono essere fatti".
"La Regione - aggiunge Marsilio - si pone in un atteggiamento collaborativo e propositivo. A nostro avviso il Governo deve nominare un commissario che abbia i poteri e le risorse per sciogliere i nodi, per mettere in sicurezza e a regime tutto questo sistema e garantire contemporaneamente la captazione delle acque, la percorribilità dell'autostrada e del traforo e la funzionalità e operatività dei Laboratori Infn".
Su tempi e modalità degli interventi Imprudente dichiara: "Non può essere la politica a dirlo, ma servono tecnici. Chiediamo la nomina di un soggetto che abbia ampi poteri, che possa fare progetti veri e non gli studi, che possa quantificare le risorse necessarie e i tempi dell'intervento. È un problema di cui si parla da vent'anni, senza che si sia mai arrivati a una soluzione. Noi - conclude - vogliamo trovarla, nell'interesse della salute dell'Abruzzo, nell'interesse di quanti quotidianamente passano sotto al traforo e nell'interesse della scienza internazionale".
Tutto ciò mentre la società "Strada dei Parchi", che gestisce le tratte A24 e A25, ha annunciato, la chiusura di un tratto autostradale dal 19 maggio, per le stesse motivazioni tirate in ballo dalla Regione.
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