Sindaci frentani e della Val di Sangro mobilitati contro emergenza idrica e cinghiali. Incontro a Fossacesia
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Affollata l’assemblea dei sindaci del Comitato per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente Sangro-Aventino-Frentano, ieri, al palazzo Parco dei Priori, nella zona di San Giovanni in Venere di Fossacesia (Ch). Primi cittadini mobilitati contro l’emergenza idrica e quella relativa alla pericolosa invasione dei cinghiali.

L'incontro è stato convocato dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, e di Fossacesia, Enrico di Giuseppantonio. E’ stato il primo dopo le elezioni comunali del 26 maggio che ha visto l'ingresso di nuove amministrazioni. Questi i Comuni presenti: Atessa, Fossacesia, Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Tornarecccio, Paglieta, Altino, Santa Maria Imbaro, Mozzagrogna, Roccascalegna, Casoli, Archi e Gessopalena. 

L’estate sta riproponendo, con tanto di disagi al seguito, la carenza d’acqua in diversi centri dell’Aventino e del Vastese. A coordinare la riunione è stato Borrelli, mentre gli onori di casa sono toccati a Di Giuseppantonio, che ha esordito: "E’ fondamentale confrontarci e rendere pubbliche le nostre decisioni". "Dobbiamo riprendere dai problemi irrisolti, noi esprimiamo una forza diversa che mette insieme tante comunità", ha detto Borrelli introducendo Vincenzo Muratelli,  sindaco di Altino.  Quest'ultimo ha parlato di una "emergenza sociale per i riflessi che ha sulla popolazione e per il fatto che colpisce il settore commerciale, l’industria e fortemente l’agricoltura, con le sue tipicità. I coltivatori del peperone dolce - ha evidenziato - non possono innaffiare i campi". Il Consorzio di bonifica non riesce ad assicurare il servizio di irrigazione. 

Il Comitato chiederà un incontro con la Sasi, la società che gestisce acquedotti, depurazione e fognature per i 92 comuni della provincia di Cheti, ricompresi nel territorio dell’Ato 6 Chietino. E ciò anche per capire  se esiste un piano per sostituire la vetusta e insufficiente rete di distribuzione. Altra questione posta sul tappeto è la concessione, oramai scaduta da sei anni, per lo sfruttamento del lago di Bomba da parte della società romana Acea. Questione spinosa che nessuno pare voler affrontare. 

Ancor più complicata si prospetta la  faccenda legata alla massiccia presenza dei cinghiali, un’autentica invasione, a scapito - è stato rimarcato -  delle attività agricole e che crea un costante pericolo sulle strade, per l’incolumità degli automobilisti. Nonostante i numerosi incidenti, anche mortali, provocati da questi animali, a tutt’oggi il loro numero è alto, con sconfinamenti sempre più frequenti. "Di mattina - ha ironizzato Borrelli - fanno il bagno al mare; a sera vanno a passeggio in montagna".

Servono urgenti soluzioni, però mancano le proposte. "Occorre far sentire la nostra voce, chiedendo un incontro alla Regione - è stato ripetuto - . Il secondo passo, sarà portare la nostra protesta a L'Aquila". A sviscerare il problema è stato il sindaco di Archi, Mario Troilo, che ha ribadito: "La Regione già è a conoscenza  di tutto. Basta con le chiacchiere. In Regione siamo stati, abbiamo fatto incontri, innumerevoli. Fino ad ora - ha aggiunto- è mancata la volontà politica di risolvere la questione. Avanziamo un ultimo tentativo di dialogo con la Regione, sperando che questa sia più presente e disposta. In concomitanza, costituiamo due gruppi, uno che si occupi dell’organizzazione di manifestazioni ad altissima partecipazione di cittadini, e l’altro che si occupi dell’aspetto giiuridico".

Il sindaco di Rocca, Gianni Di Rito, e il delegato all’Ambiente, Fabio Caravaggio, hanno affermato: "Occorre l’attenzione della Regione Abruzzo, soprattutto dell’assessore Emanuele Imprudente. E' assolutamente necessario poter effettuare la cattura e la caccia al cinghiale nelle zone non vocate e intervenire sul regolamento regionale affinché possa essere consentita la caccia all’interno delle riserve, luogo in cui i  cinghiali trovano la riproduzione". 

"Dobbiamo avere il coraggio di scansare gli interessi  di parte – ha esclamato Di Giuseppantonio -. C’è un problema sicurezza davanti al quale nessuno può sottrarsi. La realtà, oggi, è che percorrendo le strade d’Abruzzo si rischia di lasciarci la vita. Coinvolgiamo anche l’Anci (Associazione Comuni)". "Dopo tanto tempo è arrivato il momento di affrontare con decisione l’emergenza – ha ribadito Borrelli -. In caso contrario, daremo vita a una manifestazione per far sentire la nostra voce”. Pronti a "invadere" in massa L'Aquila.

Linda Caravaggio

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