Il virus, in Abruzzo, è arrivato tramite i focolai che c'erano in Lombardia e in Veneto e nel Nord Europa già alla fine di febbraio.
L’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo ha scoperto, dai primi risultati del sequenziamento del genoma del Covid-19, che il virus è stabile: quello che circola oggi in regione è caratterizzato da poche mutazioni. “Se fosse mutato in questa fase – precisa il direttore sanitario, Giacomo Migliorati – sarebbe stato preoccupante, in genere è sempre meglio dopo, quando perde il suo carico patogeno. Insomma questa la possiamo ritenere buona notizia". Secondo lo Zooprofilattico in regione il Coronavirus è arrivato dalle regioni del nord Italia che hanno fatto registrare le peggiori situazioni ma anche da Paesi Ue e, infatti, avrebbe assunto connotazioni come quelle riscontrate, ad esempio, in Inghilterra, Belgio, Svizzera, Olanda.
Al momento i ricercatori hanno analizzato un gruppo di 23 campioni provenienti dai diversi ospedali di Teramo, Atri, Pescara e L’Aquila. L’Izsam, nominato Centro di referenza nazionale in quest’ambito, ha inoltre avviato le diagnosi dei test sui pazienti: dal 16 marzo al primo aprile ha esaminato circa 5.000 tamponi e ora ne sta analizzando circa 500 al giorno con due linee di lavoro distinte che impiegano 50 unità.
Il direttore generale, Nicola D’Alterio: "Lo scopo dell’indagine - dice - è di capire meglio l’epidemiologia molecolare della malattia in tutte le nostre attività, e ancor più nelle fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo".
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