Coronavirus. Lanciano. Sacerdote e medico del Burkina Faso rinuncia all'Africa per dare aiuto all''Antoniano'

Stava per tornare in Africa, ma poi ha deciso di rimanere in Abruzzo per dare il proprio contributo nell'emergenza sanitaria che, a causa del coronavirus, sta interessando l'istituto religioso 'Antoniano' di Lanciano (Chieti) dove finora sono stati registrati 98 contagi da coronavirus e 10 decessi tra gli ospiti.

Da qualche giorno Wenkouni Mathieu Ouedraogo, padre camilliano e medico chirurgo originario del Burkina Faso, è in servizio nella struttura. La situazionenella nel centro anziani è ora stazionaria, secondo il bollettino giornaliero diffuso dal direttore sanitario, Evandro Tascione. "Vivo a Pescara, nella parrocchia Cuore Immacolato di Maria, dove dal 2018 ho avuto l'incarico di vicario - racconta il sacerdote - e dove abbiamo la comunità religiosa che cura la pastorale parrocchiale e la cappella dell'ospedale di Pescara. Vengo da Ouagadougou dove ci sono i camilliani".

In Italia dal 2007, Ouedraogo si è laureato in Medicina e chirurgia all'Università di Chieti. "Ho saputo dell'emergenza nella casa di riposo attraverso una collega medico che mi ha segnalato l'appello del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. A dire il vero mi stavo preparando per rientrare in Africa. Mancavano due giorni alla mia partenza. Quando ho ricevuto l'avviso, però, mi sono detto... 'Non posso più partire se posso davvero essere utile qui', anche perché, come medico e soprattutto religioso, ho fatto voto di servire i malati anche in pericolo di vita".

"Quindi, - riferisce - dopo aver informato il mio superiore provinciale in Africa, ho chiamato la struttura, in particolare il direttore sanitario, Evandro Tascione, e il responsabile, padre Giancarlo, per avviarli. Grazie a tutti di avermi accolto. Insieme possiamo dare il meglio".  24 nov. 2020

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