Coronavirus. Atessa. Borrelli: 'Ci lasciamo alle spalle sedici mesi di dolore e morte'

"Con l'ingresso dell'Abruzzo in "zona bianca", si attenuano ulteriormente le misure di prevenzione sanitaria, imposte dalla pandemia. Ci lasciamo alle spalle sedici mesi che hanno condizionato le vite di tutti noi e hanno provocato morte e dolore". E' quanto scrive il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, in una lettera aperta ai cittadini.

"Il pensiero - fa presente - va, innanzitutto, a coloro che non ci sono più, ai loro familiari, alle persone contagiate e che hanno sofferto. Un ringraziamento di tutta la comunità è dovuto al personale sanitario che – con professionalità e dedizione – si è prodigato, in prima fila, nella battaglia contro il Covid-19. Il 2 giugno un medico del nostro ospedale, Antonio Ferrante, ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica proprio per l’attività svolta, insieme con tutto il personale del "San Camillo de Lellis", nella cura dei malati".

"E’ stato un periodo duro - riflette -. Sono stati complessivamente 730 i casi di coronavirus registrati nel nostro Comune dall’inizio dell’emergenza; 20 i morti; centinaia e centinaia coloro che sono stati in quarantena. Siamo stati più volte in "zona rossa". Abbiamo vissuto restrizioni, subìto perdite nelle attività produttive e commerciali. La scuola e le famiglie hanno attraversato momenti molto difficili. La nostra popolazione si è comportata con senso di responsabilità. Lo abbiamo visto anche durante le giornate dello screening di massa, eseguito il 13 e 14 febbraio, con la neve e il gelo".

"Grazie anche a questi sacrifici e ai vaccini, di cui adesso disponiamo, - prosegue - possiamo puntare sulla ripresa e sulla rinascita del Paese. Non possiamo, però, allentare completamente la guardia perché il virus è ancora tra di noi.

Fiducia, quindi, nel futuro ma responsabilità e buon senso anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. I dolori e le rinunce vissuti non possono e non debbono essere vanificati. Lo dobbiamo a coloro che non ci sono più, a coloro che ancora soffrono". 07 giu. '21

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