Coronavirus. 'Abruzzo fanalino di coda per le vaccinazioni. Pessima gestione'

"I dati attuali sulle vaccinazioni effettuate in Abruzzo non lasciano spazio a dubbi: penultimi in Italia per dosi somministrate rispetto alle dosi consegnate, peggio di noi solo la Calabria". 

E' la denuncia dura che arriva dal capogruppo pentastellato in Consiglio regionale, Sara Marcozzi, che dice: "A fronte di 63.130 dosi consegnate ne sono state somministrare solo 47.654. Numeri ben lontani da altre regioni dove le somministrazioni procedono a ritmo sostenuto. Il piano vaccinazioni è completamente allo sbando. La piattaforma di prenotazione, che già nella prima fase aveva dato non pochi problemi, ha mostrato anche nella seconda manifestazione di interesse, riservata al personale docente e non, non pochi disservizi. I risultati sono del tutto insoddisfacenti, la Regione deve cambiare immediatamente passo o chi è stato chiamato a gestire questa vitale attività farebbe bene a cedere il posto".

"La propaganda del centrodestra – continua – è bloccata ancora sull'apertura della piattaforma per la manifestazione di interesse al vaccino per gli ultra 80enni, portatori di disabilità e persone fragili. La realtà dei fatti però è che il sistema è andato inizialmente in tilt, i centralini sono stati irraggiungibili, e a oggi hanno aderito alla campagna meno della metà degli aventi diritto, solamente il 45,05%. Parliamo di persone estremamente a rischio, che non possono essere lasciate indietro".

"A questo si aggiunga che sono numerose le segnalazioni che arrivano dai cittadini segnatamente al calendario delle vaccinazioni con cittadini soli che navigano fra caos e incertezze. Mi riferisco in particolare al destino di coloro che, affetti da malattie, non sono stati ancora contattati per programmare la somministrazione del vaccino e che non hanno ancora contezza di quali saranno le classi di priorità e i relativi tempi. Sarebbe opportuno che venisse praticata un po’ di trasparenza rispetto alle procedure".  

"Peraltro parliamo di una mala-gestio che persiste nel tempo. Da domenica, infatti, una parte dell’Abruzzo è tornata in zona rossa: dopo la Lombardia siamo fra le regioni che hanno passato più giorni in questa fascia con relativo danno economico e sociale a imprese e cittadini. A ciò si aggiunga che siamo nel bel mezzo di un epicentro di contagi, con diversi comuni focolaio e campagne di screening attraverso test rapidi per la quali abbiamo già espresso diverse perplessità", conclude.  17 feb. 2021

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