Non abbandonare il convento di Vallaspra. È accorato l'appello che il sindaco di Atessa (Ch), Giulio Borrelli, rivolge, in una lettera, al presidente dell' "Istituto Id di Cristo Redentore, missionarie e missionari identes", padre Jesús Fernández Hernàndez.
.Il quale, nelle settimane scorse, ha comunicato al primo cittadino la decisione dell’Istituto di rescindere il contratto di comodato d’uso, con i missionari che lascerebbero quindi la struttura, conosciuta come convento di San Pasquale, un complesso chiesa-monastero di antica origine, immerso nel verde e nel silenzio della natura, in un luogo idoneo a favorire la riflessione e la preghiera.
Nella sua missiva Borrelli fa elogi e riconoscenze all’attività spirituale svolta per la popolazione: "Gli attuali padri stanno lavorando in piena armonia con la comunità dei fedeli e danno una mano per l’accoglienza e per tutte le necessità pratiche del convento". Inoltre come presenza religiosa sul territorio, "l’attività del convento richiede una presenza spirituale costante oltre che una struttura disponibile". Fino a poche settimane fa tutto sembrava volgere al meglio, secondo il sindaco, che ricorda come "dopo i lavori di restauro del chiostro e di ristrutturazione di una intera ala", grazie anche all’interessamento del vescovo, Bruno Forte, "il convento è tornato a nuova vitalità. Diversi gruppi di scout, sacerdoti in ritiro spirituale e giovani, vengono ospitati anche d’inverno. Un fatto che prima non accadeva. Ci sono gruppi già prenotati per i prossimi mesi. Tornano coloro che sono già venuti perché trovano ospitalità e locali riscaldati ed accoglienti. Vengono da Foggia, da Pescara, da Sambuceto, Chieti, Lanciano ed altre località". Nonostante ciò la scelta dell’Istituto è di ritirare i padri. Per il sindaco rappresenta un fatto doloroso e una perdita per tutta la realtà di Atessa e non solo..."il Vostro abbandono sarebbe un fatto grave ed inspiegabile non solo per la nostra città".
Il primo cittadino chiede, come già fatto un mese fa, un incontro urgente per scongiurare la spoliazione spirituale di un convento che è il fiore all’occhiello spirituale del territorio. Il convento ha origini lontane: infatti il primo nucleo fu fondato dal beato fra’ Tommaso da Firenze nel 1408 e portato a termine intorno al 1431. La chiesa di Santa Maria degli Angeli, ad una navata, si è arricchita nei primi del Settecento di una cappella dedicata a San Pasquale Baylon, venerato dai Colonna, feudatari di Atessa, seguendo un culto squisitamente spagnolo. Per questo motivo c’è la doppia intitolazione, almeno per gli abitanti della zona. La chiesa è stata restaurata, il soffitto indorato, le suppellettili rinnovate. All’interno della struttura sono custodite anche statue, tele e beni della chiesa di San Pietro e reliquari della distrutta chiesa di Santa Liberata. Inoltre è ricca di statue e di arredi sacri. Attualmente un portico affianca la chiesa ed un piccolo chiostro a due ordini, con al centro il pozzo del miracolo, conferisce un’atmosfera di raccoglimento e misticismo a tutto il complesso.
L’Istituto al quale fa riferimento Borrelli e che ha in gestione il convento è un istituto di vita consacrata di diritto pontificio, fondato da Fernando Rielo Pardal, il 29 giugno 1959, a Tenerife (Spagna). Si compone di due rami: uno di chierici e laici e uno di donne. Entrambi vivono il celibato e assumono con voti pubblici i consigli evangelici di castità povertà e obbedienza. Inoltre, da associati, sia uomini che donne, si impegnano, secondo il loro proprio stato, con promesse temporali o perpetue, a vivere il carisma e la missione dell’Istituto, istituto con presenze in circa venti paesi del mondo (Africa, America, Asia e Europa).
Alessandro Di Matteo
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Nelle foto il convento, il sindaco e padre Hernandez con Papa Bergoglio