Otto pazienti ricoverati in Medicina all'ospedale di Atessa (Ch) che è rimasto completamente vuoto per settimane. E, in breve, - annuncia in una nota la Asl Lanciano Vasto Chieti - la struttura avrà anche il nuovo "tomografo S-SCAN Performa".
"L’apparecchio, fornito da Esaote, - viene fatto ancora presente - è stato acquistato, con delibera formalizzata oggi, per 210 mila euro con i fondi delle donazioni effettuate dalle imprese del territorio e dai cittadini durante la pandemia, nel rispetto delle misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale inserite nel decreto "Cura Italia". Il tomografo, comprato insieme a un ecocardiografo, - viene spiegato - è “gemello” di quello di San Salvo ed è specificamente realizzato per l’indagine dei distretti articolari quali mano, polso, gomito, spalla, avampiede, ginocchio, caviglia, anca, con la possibilità di esaminare anche la colonna lombare e cervicale". "Con la nuova risonanza si chiude il cerchio del rinnovo della diagnostica per immagini ad Atessa, che compie un salto di qualità", afferma il direttore generale Thomas Schael.
Il quale, questa mattina, dopo il test per il coronavirus, risultato negativo, è passato a salutare i pazienti al "San Camillo de Lellis". I primi che tornano nel presidio dopo il Covid-19 "e che - si sottolinea - possono contare su un'assistenza di qualità prestata in un complesso completamente rinnovato e potenziato, sul quale abbiamo investito in termini economici e organizzativi".
Entusiasmo che si schianta contro le critiche del sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, che ricorda che "alla data odierna alla collettività non sono stati ancora restituiti i servizi distrettuali e ospedalieri che avevamo prima che valutazioni sbagliate della Asl, avallate dalla Regione, trasformassero tutto il "San Camillo" in un'area di degenza per pazienti Covid non gravi o in via di guarigione".
"L'ultima delibera della Asl, del 24 luglio, - tuona ancora - dà indicazioni per l'area medica, ma non fa cenno a quella chirurgica, al di là dei comunicati stampa che servono a innalzare cortine fumogene. Sappiamo - prosegue - che per parlare di ospedale in senso proprio, occorrono, come minimo, un Pronto soccorso h24, Medicina e Chirurgia, ossia tutto quello cioè che ci spetta in base alla delibera di Giunta regionale, la 824 del 2018, ribadita successivamente dagli attuali amministratori regionali, che riconosce Atessa come nosocomio al servizio di un entroterra particolarmente disagiato. I cittadini aspettano di riavere i servizi cancellati in una manciata di attimi. Occorre che ci venga restituito il maltolto".
"Vogliamo conoscere il cronoprogramma del ritorno di quello che c'era, - conclude Borrelli -. Vogliamo sapere qual è l'effettivo ammontare degli investimenti, in personale soprattutto, che si intendono fare. Noi non smobilitiamo. Daremo un giudizio compiuto quando l'ospedale riaccenderà le luci e avrà tutti i reparti e i servizi davvero funzionanti".
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