Atessa. Due anni dell'amministrazione Borrelli. 'Aperti numerosi cantieri'

A meno di due anni dall’insediamento dell'amministrazione a guida del sindaco Giulio Borrelli, Atessa è... un cantiere aperto. Da oltre un mese, infatti, sono in corso lavori in diverse zone del territorio.

"Aree, che erano state trascurate da decenni, - spiega in una nota il Comune - vedono operai e mezzi meccanici in azione. Vengono bonificati e asfaltati tratti importanti di strade, in pessimo stato. La spesa è di 400 mila euro per i lavori straordinari e di diverse migliaia di euro per quelli ordinari".

"Dopo un periodo di aggiustamento del bilancio e di reperimento di risorse, - spiega il sindaco -sono i primi interventi di un piano volto a mettere in sicurezza il territorio. Stiamo indirizzando l'attività amministrativa verso la cura dell'esistente e il miglioramento della vivibilità nelle contrade e in zone trascurate da troppo tempo. Abbiamo un territorio immenso, c'è tanto da fare, e lo sappiamo. Dobbiamo graduare gli interventi, ma alla grande "opera-simbolo" abbiamo preferito, in questa prima fase della nostra attività, gli investimenti su tante e diverse "piccole opere", che magari -viene sottolineato - non glorificano gli amministratori, ma sono essenziali per la vita quotidiana di tutta la comunità".

Le zone interessate sono quelle di Monte Marcone, Piazzano, Piana la Fara, Atessa centro, Colle Pietre, Saletti, Castelluccio, Colle dell’Edera, Vidorni, Cona, Querceto, Forca di Lupo, ed altre. In alcuni posti i lavori sono stati ultimati, in altri cominceranno nelle prossime settimane.

Nell'area antistante il campo sportivo di Monte Marcone, si è proceduto alla realizzazione di un sistema di raccolta ed allontanamento delle acque piovane che, ad ogni temporale, inondavano il posto. Molteplici tratti di strade rurali sono stati bonificati e livellati. Per risolvere il problema delle inondazioni di un sottopasso dell’Anas, lungo la  Fondovalle in località Piana la Fara, è stato compiuto un intervento che ha riportato alla luce diversi chilometri delle  cunette costituenti il fosso di guardia della superstrada, che era completamente scomparso e finito sotto cumuli di terra e arbusti.

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