"Inizio il mio percorso con un'idea chiara: occorre avere una visione innovativa per garantire qualità alla sanità della provincia di Chieti e puntare a nuovi modelli assistenziali". Si è presentato così ieri Thomas Schael, ingegnere, origini tedesche, 57 anni, appena nominato direttore generale dell'Asl Lanciano Vasto Chieti, in una conferenza stampa affollata di politici ovvero gli assessori regionali Nicola Campitelli, Mauro Febbo, Nicoletta Verì, i consiglieri regionali Manuele Marcovecchio e Fabrizio Montepara, oltre al dg facente funzione Giulietta Capocasa. 

"La Asl è un'azienda che ha problemi, ma non è messa male rispetto a realtà di altre regioni", ha detto Schael. ""La Giunta mi ha nominato per i prossimi 4 anni, è un mandato non facile ma non sono stato mai chiamato in aziende facili e ho sempre detto la mia. Oggi non dico cosa farò, studierò nelle prossime settimane questo contesto". 

"Sono rigoroso nei conti perché devo agire nell'interesse del contribuente - ha proseguito - e massimizzare l'uso delle risorse economiche. Per raggiungere tale obiettivo introdurrò modelli organizzativi di assistenza: dobbiamo dimenticare l'ospedale come unico tema di cui discutere. Dobbiamo capire come affrontare l'invecchiamento della popolazione - ha precisato - e la cronicità della popolazione per la quale spendiamo da 70 al 75% delle risorse. Questi nuovi percorsi hanno bisogno di nuove professionalità, di nuove culture di assistenza e senza informatizzazione ciò non si può fare".

"Nell'ottica dell'innovazione - ha dichiarato l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì - spingerò molto per la telemedicina che è l'unico strumento che ci aiuterà a raggiungere i pazienti dislocati in una vasta area del territorio dell'Asl in modo da poter dare una risposta valida su tutto il comprensorio".

"Una promessa che mi sento di fare - ha aggiunto Schael - è che cercherò di visitare i luoghi personalmente, per rendermi conto delle diverse situazioni. I bisogni della popolazione vanno filtrati - ha aggiunto - è giusto garantire la velocità delle prestazioni, ma bisogna intervenire nei casi di acuzie cosi come in quelli di cronicità, senza dimenticare che va garantita l'assistenza anche nei piccoli centri della provincia". 

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