Un balzo verso i tre metri, il cibo è là! Che sia mela o pera non importa, il cervo punta il frutto e l’afferra con prontezza. Siamo a Villetta Barrea (Aq) il posto dei cervi, dove cioè i cervi sono tra la gente, manca solo ritrovarseli dentro casa perché li vedi dappertutto, soprattutto al mattino o al tramonto.

"Fermati, guarda là!", "Dai su scendiamo…", "Prendi il cellulare, no dai anche la reflex!" D’estate, da anni, è ormai acclarato sentire queste espressioni per "immortalare" i cervi che passeggiano lungo le vie del paese. Soprattutto lungo via Roma/SS83, la strada che attraversa il centro del borgo montano, con i cervi che usciti dal bosco, al di là del fiume Sangro, si dirigono, in assoluta tranquillità e ordine, a mangiare… Scorribande di gustose mele e pere dagli alberi, non importa che siano dentro un parco pubblico o su terreni appartenenti privati. 

Macchine incolonnate, moto in coda e la gente che fotografa a raffica; che si sporge sin dentro i giardini, con anche borbottii dei residenti: “Ma lo sa che questa è proprietà privata?”, “Oh mi scusi, non l’ho visto…” così presi dalla bellezza di questi imponenti animali si  raccontano anche piccole bugie. Talvolta protestano anche quelli in auto, perché magari hanno fretta, perché si crea la folla per immortalare i cervi.

Villetta Barrea con i suoi 600 abitanti si ripopola d’estate: tornano gli ex residenti, quelli con le radici ancora dentro le passeggiate in via Benedetto Virgilio o i primi amori nella piazzetta centrale. Arrivano soprattutto da Roma. E' un via vai di gente.

Ad attrarre anche la vicina Camosciara, il lago di Barrea o la Val Fondillo, la piccola Opi sul suo sperone roccioso o la più nota Pescasseroli, ma sono i cervi a fare colpo sui turisti. Cervi che rappresentano insieme agli orsi (da poter scoprire soprattutto in autunno) il biglietto da visita del Parco nazionale di Abruzzo, Molise e Lazio. 

Alessandro Di Matteo

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