Con l'arrivo del primo freddo puntuali arrivano in Abruzzo le gru dal nord-est dell'Europa. Sorvolano la regione sostando per qualche ora per poi riprendere il viaggio verso le aree di svernamento.
Sono state osservate da Alessandra Iannascoli, attivista della Stazione ornitologica abruzzese (Soa), in Val di Sangro, e da Giosuè Bucci, appassionato di natura, a Castel Frentano. Hanno girato i video che mostrano le magnifiche evoluzioni aeree di questi grandi uccelli.
"Con ogni probabilità - sono provenienti da paesi come la Finlandia, la Russia e la Polonia, dove nidificano - spiegano gli esperti Soa -. All'approssimarsi del duro inverno si muovono verso sud volando per alcune migliaia di chilometri. Negli ultimi anni le osservazioni sono sempre più frequenti, anche di stormi di centinaia di individui che non passano inosservati per le dimensioni degli esemplari - oltre 2 metri di apertura alare -, per i versi che usano per tenersi in contatto udibili a chilometri (da cui il nome italiano di origine onomatopeica) e per il caratteristico volo in formazione a V (in realtà usato anche da altre specie)".
Anche in letteratura e nell'arte la specie è spesso citata: si pensi, ad esempio, alla novella di Boccaccio "Chichibio e la gru".
Alcuni anni fa diversi esemplari hanno scelto la piana del fiume Sangro a Pescasseroli nel parco nazionale d'Abruzzo per trascorrere diverse settimane nell'area protetta in tranquillità. 21 nov. 2020
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