Nella riserva naturale regionale “Abetina" di Rosello in provincia di Chieti, riconosciuta primo bosco vetusto d'Italia, domani, 24 maggio, e il 25 maggio, si svolge il primo Workshop nazionale su "La rete dei Boschi Vetusti d’Italia".
L'appuntamento, nel centro visite dell'Abetina, è organizzato dal Servizio Foreste e Parchi dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo e dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Coinvolti i tecnici di tutte le Regioni italiane chiamati a costruire la Rete nazionale dei boschi vetusti. Previsti due intensi giorni di lavori che daranno il via ad un percorso molto importante, al termine del quale l'Italia vedrà censiti ed inseriti in una vera e propria rete che ne favorirà lo studio e la conoscenza, tutti i boschi vetusti presenti nel territorio nazionale.
I boschi vetusti sono foreste non utilizzate dall’uomo da tempi più o meno remoti che hanno riconquistato proprio per questo quei caratteri di naturalità che le rendono simili alle antiche foreste primarie; costituiscono importantissimi scrigni di biodiversità e sono di fondamentale importanza per lo studio delle dinamiche naturali che caratterizzano i boschi e quindi per lo studio della sostenibilità della gestione forestale.
Si comincia domattina con un’escursione all’interno della riserva, guidata dal direttore scientifico Mario Pellegrini, durante la quale il team SuPerAlberi, un gruppo di esperti arboricoltori, agronomi e tree-climbers friulani, effettuerà con la supervisione di Andrea Maroè, della Regione Friuli, una dimostrazione di misurazione di esemplari di abete bianco con altezza stimata di oltre 50 metri.
La misurazione sarà effettuata con il metodo “direct tape drop”, locuzione inglese che indica la misurazione diretta con risalita di un albero e misura dello stesso dalla cima al suolo. L’operazione, decisamente spettacolare, potrebbe portare alla certificazione dell’esistenza nell’Abetina dell’albero autoctono più alto d’Italia da parte dello stesso team che ha attribuito il titolo di albero più alto d’Italia ad una Douglasia, una conifera originaria del continente americano, individuata in Toscana.
A seguire, nel pomeriggio e il giorno dopo, i lavori tecnico-scientifici, non aperti al pubblico, con naturalisti, botanici, dirigenti ministeriali e politici regionali. 23 mag. 2023
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