Maltempo. 'Perché si allagano sempre i comuni costieri del Teramano e del Pescarese?'

"Perché Pescara, Alba Adriatica, Montesilvano e gli altri comuni costieri del Teramano e del Pescarese si allagano?"

E' la domanda posta dal Foruma H2O Abruzzo in una nota dopo che ieri mezza città si è allagata perché, secondo l'associazione, c'è un consumo del suolo spropositato.

"Esiste una regola fondamentale in idrologia - dice il Forum -: più copro di cemento un territorio, meno acqua si infiltra nel terreno (sottraendola al ruscellamento superficiale), più velocemente scende a valle. L'acqua scorre sulle superfici impermeabili, acquista velocità e rapidamente arriva in un piano dove: i canali sono stati tutti o interrati (per costruirci sopra) o, i principali, tombati sotto una soletta di cemento, riducendo la sezione di deflusso; la quota rispetto al mare è quasi nulla, per cui il defluire dell'acqua ha ovviamente limiti naturali".

"Ieri, - viene aggiunto - leggendo i dati dei pluviometri, a Pescara e Alba Adriatica, per fare un esempio, in poche decine di minuti sono scesi 66 litri a metro quadro (sì, 66 litri per ogni metro quadro), una quantità di acqua enorme. Per dire, solo a Pescara, considerando la superficie del territorio comunale e ritenendo uniforme la distribuzione delle precipitazioni su di esso, si superano i 2 milioni di metri cubi di acqua caduta al suolo (per la precisione 2,244 milioni di metri cubi). Una quarto del volume d'invaso della Diga di Penne, per intenderci. Pensare di risolvere il problema pulendo i tombini (che pure va fatto) fa sorridere amaramente visto che ci sono immagini dell'acqua che usciva proprio dai tombini invadendo le strade, perché con ogni evidenza le fognature stavano ricevendo più acqua di quella che riuscivano a smaltire. Nessun normale sistema fognario o di drenaggio delle acque nelle condizioni sopra descritte di copertura del suolo e di accumulo di precipitazioni in un così breve lasso di tempo è capace di smaltire un tale volume di acqua che quindi non può che ristagnare. D'altro lato le zone costiere naturali sono spesso paludose. Noi abbiamo costruito tantissimo (a Pescara siamo oltre il 50% di consumo di suolo; ad Alba circa il 30%, contro una media nazionale del 7%....), sia nelle zone collinari, dove l'acqua si dovrebbe infiltrare, sia nella parte pianeggiante che la riceve".

"Nonostante questa situazione - si fa presente - si continua a costruire come se non ci fosse un domani. Per dire, a Roseto sono previste nuove colate di cemento, a Silvi si programmano nuove grandi strade a discapito della campagna, a Pescara il comune si impegna a fare silos parcheggi e sede della regione invece che un parco in pieno centro dove aumentare la superficie permeabile dovrebbe essere un imperativo". La ricetta: "stop assoluto a nuove strade e edifici su suoli liberi, liberare in maniera capillare dove possibile il suolo da asfalto e cemento".  18 sett. 2024

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