Non sono più i tempi in cui dalla Trigano Van di Paglieta partivano annunci di assunzioni. Adesso il settore è in affanno: dal 2014 al 2022 il mercato è stato d’oro, cresciuto in Italia del 78%, ma la seconda parte del 2023 ha segnato un’inversione, con un calo significativo delle vendite - tra il 17 e il 20%- stando agli ultimi dati della European Caravan Federation. Una situazione che si ripercuote sulla produzione dei veicoli. Negli stabilimenti Trigano della Val di Sangro arriva la riduzione del personale, con 100 lavoratori con contratti a termine che dovranno lasciare la fabbrica.
Ieri incontro tra azienda e sindacati, nella sede Confindustria a Mozzagrogna. Un primo confronto c'era già stato il 18 luglio. Si è parlato - spiegano in un nota Andrea De Lutis, Fiom Chieti, e Dorato Di Camillo, Fim Chieti - dei carichi di lavoro alla luce della forte crisi che sta interessando quest'ambito in tutta Europa. I dati ci consegnano una forte situazione di sofferenza che colpisce maggiormente i produttori di van e che stanno mettendo a rischio i livelli occupazionali. In questa fase - viene aggiunto - l’azienda si sta riorganizzando e punta sulle fiere che si terranno in vari Paesi dai prossimi mesi e fino a fine anno. Partendo dalle rassegne internazionali, aggrediranno il mercato in maniera decisa per conquistarne più quote possibili".
Attualmente la fabbrica conta 482 addetti. "E' stata scongiurata - sottolineano i sindacati - la ristrutturazione aziendale ma nei prossimi mesi un centinaio di lavoratori, principalmente in somministrazione, non vedrà il rinnovo del proprio contratto". I sindacati, nelle scorse settimane, hanno chiesto "l’istituzione di un bacino, strumento in cui far confluire i nomi dei lavoratori che andranno via. A questo contenitore si dovrà attingere a mano a mano il mercato inizierà a riprendere quota. Ma Trigano non ha voluto discuterne".
E il 22 luglio i dipendenti hanno incrociato le braccia: astensione dal lavoro, con massiccia adesione, e linee bloccate. Nell'incontro di ieri il sindacato ha rinnovato le proprie richieste. "Abbiamo avuto una timida apertura da parte dell’azienda, ma non di sostanza, e il testo al quale siamo arrivati durante la discussione non dava nessuna garanzia e abbiamo deciso di non sottoscrivere un accordo che non fosse esigibile". A fronte di tale rottura, sono state proclamate altre quattro ore di sciopero, per ogni fine turno, per oggi.
"Dopo anni di contrattazioni e conquiste, premi di risultato, investimenti e circa 160 stabilizzazioni a tempo indeterminato solo dal 2021 ad oggi, - concludono Fiom e Fim - , Trigano sta attraversando la prima battuta di arresto come del resto tutto il mondo della camperistica". Per quanto riguarda l'indiscrezione, girata a gran voce, che Trigano avrebbe "rotto" i rapporti commerciali con Stellantis, al momento, essa appare priva di fondamento. 25 lug. 2024
@RIPRODUZIONE VIETATA