L'8 ottobre a Torino, tutti convocati. Fca, per i nuovi turni che entreranno in vigore in Sevel, ad Atessa (Ch), nella settimana che va dal 7 al 12 ottobre, quindi quella che comincia domani, chiama a raccolta i sindacati.
I quali, nel frattempo, sono nel bel mezzo di una diatriba. Si "accapigliano" a colpi di comunicati, in un botta e risposta al vetriolo.
Sarà una sorta di rivoluzione, maldigerita, per i circa 6mila dipendenti dello stabilimento del Ducato e anche per diverse fabbriche dell'indotto. Sono previsti 12 turni (di mattina e pomeriggio): si lavorerà dal lunedì al sabato, che diventerà ordinario, e obbligatorio, e non più straordinario, con il riposo infrasettimanale a rotazione. Il turno di notte rimarrà volontario. La nuova turnazione, come ha più volte ribadito Fca, scatta "a seguito dell'incremento dei volumi produttivi" e, per ora, ne è prevista la durata fino a dicembre.
Un primo incontro tra i vertici del gruppo e Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, c'è già stato ai primi di luglio. Ma i sindacati proponevano altro rispetto a ciò che invece vuole il colosso Fca. Sulla questione i sindacati sono, al momento, ai ferri corti. Ad accendere le micce è stata la Fim Cisl con una nota in cui spiega che nell'ultima riunione del Consiglio delle Rsa era intenzionata ad aprire "la procedura di raffreddamento, in quanto ritiene che la nuova turnazione presenti anomalie". "Da un lato si verrà a creare tra i lavoratori un divario economico ancora maggiore - afferma -, dall'altro una fabbrica leader in Europa non può pensare di basare l'aumento produttivo su un turno volontario". Ma - accusa Fim - siamo stati boicottati dagli altri sindacati, che non si sono presentati o sono arrivati in ritardo e non hanno proferito parola. Niente maggioranza che la voti, niente procedura di raffreddamento.
No "al teatrino sulle anomalie della nuova turnazione; è troppo tardi", replica la Uilm. "Fim - tuona - ha condiviso un documento in cui, considerando la legge e il contratto, ha dichiarato che l'azienda può cambiare la turnazione ed ora, rimangiandosi tutto, vuole fare sciopero. Perché? Le è venuto il dubbio...". I veri problemi da affrontare con l'azienda - prosegue la Uilm - "sono quelli di legare la nuova turnistica (10 +2 e 5 di notte) strettamente alle esigenze di mercato e quindi se la produzione scende si deve poter tornare a lavorare dal lunedì al venerdì su 10 turni; la retribuzione specifica del sabato; definire un'alternanza per il turno di notte e la stabilizzazione dei precari, di quelli in staff leasing o con contratti di somministrazione".
Nella mischia anche Fismic che attacca Fim e ribadisce "di essere impegnata in un percorso che delinei, al più presto, un accordo sindacale che disciplini in maniera concordata il cambiamento della turnistica e che preveda una ragionevole compensazione del disagio che i lavoratori avranno con i nuovi orari". Infine i Cobas che definiscono la nascitura turnazione "un suppostone" per i dipendenti Sevel. E non solo.
Serena Giannico
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