Sciopero nazionale metalmeccanici: in 20mila a Roma. La capitale si colora... d'Abruzzo e Molise
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E' stata massiccia l’adesione allo sciopero nazionale del settore metelmeccanico indetto da Fim, Fiom, Uilm, con l’obiettivo di “Cambiare marcia e accelerare verso un futuro più giusto”.

Ventimila lavoratori provenienti da tutta Italia hanno manifestato a Roma, insieme, per difendere l’occupazione, il lavoro e per rilanciare l’industria dell’auto in Italia e in Europa.
"La crisi del settore automotive - dice la triplice - rischia di provocare effetti devastanti per la produzione e l’occupazione. Sono urgenti risposte".

"L’UE - viene aggiunto - sia coerente e conseguente rispetto il percorso di elettrificazione e stanzi tutte le risorse necessarie a sostenere il settore e a rendere la cosiddetta transizione sostenibile. Il Governo deve assumersi le sue responsabilità e svolgere un ruolo decisivo. Non è più rinviabile il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio, del presidente di Stellantis John Elkann e dell’amministratore delegato Carlos Tavares che, insieme alle organizzazioni sindacali, determinino le prospettive dell’automotive nel nostro Paese, per poter dare risposte ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis e delle aziende della componentistica".

"Il piano industriale di Stellantis deve prevedere commissioni in grado di saturare tutti gli stabilimenti, nonché investimenti in ricerca e più in generale negli enti centrali e invertire la tendenza di cassa integrazione favorendo nuove assunzioni".

Di seguito i primi dati parziali di adesione allo sciopero rilevati in alcune aziende: il 100% alla Lear di Grugliasco, alla Industria Italiana Autobus di Bologna e Flumeri (Avellino), alla Marelli di Caivano (Napoli), alla Maserati di Modena, negli stabilimenti Stellantis di Melfi e di Pratola Serra; il 95% allo stabilimento Stellantis di Pomigliano e alla Dumarey di Pisa; oltre il 90% alla Tiberina; il 90% allo stabilimento Stellantis di Cassino e alla Marelli di Bologna; l’85% allo stabilimento Stellantis di Mirafiori; l’80% alla Bosch di Bari; il 75% alla Denso di Chieti; il 70% alla Marelli di Sulmona e alla Trigano di Siena. Infine, il 66% alla VM di Cento e il 63% allo stabilimento Stellantis di Verrone.

In 1.500 si sono spostati in bus dall'Abruzzo alla Capitale. E c'è stata anche una delegazione delle amministrazioni municipali di Atessa (Ch) e Paglieta (Ch), territori che sono il cuore dell'automotive regionale, in rappresentanza di 51 Comuni che ruotano attorno alla zona industriale del Sangro, la più importante del centro-sud Italia.

"Era assente il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - evidenzia Maurizio Acerbo, di Rifondazione -, ma c'era quello del Molise, Francesco Roberti. Stiamo andando verso un disastro ma pare che la Regione e la politica regionale dormano sonni profondi. Come ha notato il nostro compagno Angelo Orlando, nell'audizione parlamentare di Tavares nessuno ha posto una domanda sul destino della ex Sevel e della produzione del Ducato. La crisi dell'automotive non è causata, come racconta il Governo, dalla transizione ecologica ma dalle scelte di un gruppo che sta penalizzando da tempo l'Italia in assenza di un ruolo forte della politica. Non ci si può lamentare della Francia se da quelle parti lo Stato non elargisce regali ma pesa dentro la governance e impone garanzie occupazionali e programmi di sviluppo".

Riguardo alla protesta, Stellantis, in una nota, dichiara: "La percentuale media di adesione allo sciopero di oggi indetto dalle organizzazioni sindacali negli stabilimenti italiani di Stellantis è stata complessivamente dell'8,8%. La fase di transizione del settore automobilistico verso modelli di produzione sostenibile e verso l'elettrificazione della mobilità, in linea con gli obiettivi del Green Deal posti dall'Ue , rappresenta la matrice del disagio alla base dello sciopero. Di questo Stellantis è pienamente consapevole - prosegue l'azienda -. Stellantis ribadisce la ferma determinazione a garantire la continuità produttiva e delle attività, supportando tutte i lavoratori in questa fase. Si tratta di un percorso impegnativo, che comporta scelte complesse, che non offre soluzioni immediate, e che al contempo richiede unità d'intenti e visione. Obiettivo di tutti è che Stellantis, insieme ai suoi dipendenti, continui ad essere azienda leader nel futuro del settore automobilistico globale'', è la conclusione.

 18 ott. 2024

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