L'attivazione di un tavolo tecnico-politico che veda la partecipazione delle Regioni Abruzzo e Molise. "Tavolo che - dicono i sindacati - deve concretizzarsi in breve tempo o scatteranno mobilitazione e azioni di protesta".
E' la necessità emersa, questa mattina, in una riunione che si è tenuta in municipio ad Atessa (Ch) e nella quale è stato affrontato il problema delle centinaia di lavoratori pendolari che, una volta giunti in bus in Val di Sangro, vengono scaricati davanti alla Sevel e lì... lasciati a piedi. Debbono arrangiarsi, con soluzioni di fortuna, per raggiungere i vari altri stabilimenti dell'area industriale più importante d'Abruzzo. Vicissitudini a cui sono costretti tanti operai dell'Abruzzo, del Molise ma anche di altre regioni, tipo la Puglia. Nei mesi scorsi c'è stato un tentativo, che si è rivelato fallimentare, di dare una soluzione alla faccenda.
L'incontro, su sollecitazione dei sindacati, è stato convocato dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, che ha preso in mano le redini della situazione. Erano presenti l'assessore regionale ai Trasporti del Molise, Vincenzo Niro, insieme con i dirigenti di settore; le segreterie regionali e le Rsa di Filt Cgil, Fiom, Faisa Cisal, Ugl Autoferro e Usb Abruzzo e Molise. Per Sevel c'era l'ingegner Luciano Bologna. E poi c'erano i rappresentanti delle concessionarie di trasporto Atm, Sati e Fratelli Silvestri.
"Dopo un ampio e acceso confronto - spiega Sergio Calce, Usb Molise - è stato redatto un verbale, che nelle prossime ore sarà recapitato anche alla Regione Abruzzo chiedendo un incontro urgente. Perché la questione dev'essere affrontata in tempi celeri. Non si può più aspettare".
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