La magistratura alza il tiro sulle costanti aperture del locale "Atipico Ruvido" di Lanciano (Ch).
Il gip del tribunale frentano, Massimo Canosa, ha infatti disposto il sequestro preventivo penale del ristorante, il cui titolare, Massimiliano Serrapica, è in disobbedienza civile, con adesione al cartello #ioapro che contesta in tutta Italia le disposizione del Dpcm che blocca il settore. Lo stesso proprietario ha ricevuto diversi provvedimenti di chiusura, di due, cinque e 30 giorni, l'ultimo disposto il 28 gennaio dal prefetto di Chieti per inosservanza dei due precedenti.
Il gip motiva il sequestro, chiesto dalla Procura, per la violazione delle norme sanitarie anti Covid contenute del Dpcm. I sigilli al locale è stato apposto oggi dagli agenti del commissariato, diretti dalla dirigente Lucia D’Agostino. "Riapro lo stesso e voglio essere arrestato – ha commentato Serrapica, che è stato denunciato -. Sarò il primo ristoratore a finire in galera per difendere il proprio diritto a lavorare". Contro i provvedimenti amministrativi e penale ci sarà ricorso.
Nonostante i divieti del Dpcm delle ultime settimane, "Ruvido" è rimasto aperto ospitando regolarmente clienti, che in tal modo hanno voluto dimostrare solidarietà. La scorsa settimana nel locale è stato festeggiato anche un ristretto pranzo di nozze per il matrimonio di una giovane coppia di Ortona. Nei giorni precedenti diversi avventori sono giunti anche dalle Marche e dai vari comuni del Teramano. "Continuerò la mia battaglia", conclude Serrapica. 03 feb. 2021
Walter Berghella
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