Adesso è scontro frontale. È protesta e sciopero plateali. Non bastano le rassicurazioni di ieri di Vincenzo Serraiocco, amministratore della Sport Life, società che gestisce il centro sportivo "Le Gemelle" di Lanciano a tutt'oggi chiuse: "Mi occuperò in prima persona delle piscine, con al fianco due collaboratori (che dovrebbero arrivare da Pescara - ndr), per restituire ad esse al più presto la piena e completa funzionalità. Da lunedì saranno completamente fruibili tutte le attività". Lunedì 15 aprile dovrebbe esserci la riapertura, queste le rassicurazioni. Ma, per istruttori e personale, le chiacchiere non bastano. Parole, parole, parole (Mina docet). Perché a mancare non è una gestione tecnica o la presenza di collaboratori fidati. Mancano i soldi. Mancano stipendi e pagamenti di fatture. Dell’acqua soprattutto (con cifre non di centinaia di euro, di migliaia).
Ed allora è mobilitazione. E lo stato di agitazione del personale delle piscine sarà... pubblico. Sabato 13 aprile dalle ore 10 in piazza Plebiscito ci sarà una manifestazione. Non più protesta, incrociando le braccia. Piuttosto richiamando gli appassionati, i cittadini che seguono la vicenda. Con l’hastag #legemellesiamonoi sui social è solidarietà al personale che da anni ha reso un gioiello un impianto privato (e lo sarà secondo la convenzione firmata nel 2008 con il Comune di Lanciano fino al 2027), che è diventato punto di riferimento per l’intero comprensorio, per famiglie e società sportive.
Alla base della protesta la situazione finanziaria venuta a galla nell’ultimo mese; ci sono episodi che hanno al centro diversi mancati pagamenti: il 22 marzo scorso personale fermo perché delle retribuzioni nessuna traccia; il 27 poi c’è stato il distacco dell’energia elettrica; il 2 aprile quello del gas (successivamente ripristinati) e per completare il detto "non c’è due senza tre", lunedì 8 aprile il distacco più clamoroso per un centro del genere: quello dell’acqua.
Attualmente i circa 2.300 utenti non possono utilizzare la struttura. E solo formale è la "moral suasion" politica da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Pupillo. La convenzione sottoscritta nel 2008 lascerebbe poche vie di fuga per "stracciare" l'accordo o comminare "sanzioni", perché come ha detto l’amministratore Serraiocco nei giorni scorsi, parafrasando una canzone del secolo scorso, "e questa è casa mia e qui comando io" (Gigliola Cinquetti docet). Ma i soldi degli abbonati?
Alessandro Di Matteo
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