Dopo il mercato coperto ortofrutticolo di piazza Garibaldi stamani, a Lanciano (Ch) è tornato il tradizionale mercato ambulante del sabato, in piazza Principe di Piemonte-Unità d’Italia e strade limitrofe.
La zona è tornata a colorarsi di bancarelle dopo il lockdown imposto a tutte le attività per l’insorgere del coronavirus. Alle 9.30 "visita" del sindaco Mario Pupillo, prima dell’incontro interlocutorio in municipio con "Articolo 1" per discutere della sostituzione dell’assessore dimissionario Francesca Caporale.
"Sono soddisfatto - dice Pupillo -. Ci sono tanti ambulanti e sono stati bravi ad adeguarsi all’ordinanza per rispettare le norme di sicurezza e distanziamento. E' fondamentale ripartire e garantire la ripresa economica anche di questo settore". La Caporale, con i tecnici comunali, aveva anticipato il primo cittadino per controllare che tutto fosse a posto e a norma. Ultimo saluto agli ambulanti con cui aveva deciso, quest’inverno, la sperimentazione anche dei banchi del food con gastronomia, fiori, salumi e formaggi, miele, dolci.
Questa mattina, però, presenti solo fiori e miele, visti i tempi stretti per la ripartenza. La Caporale prima ancora era andata a salutare anche gli agricoltori al mercato coperto, dove c’è stato molto afflusso. L’uscita di scena è ora completa. Al mercato del sabato non c’è stato il solito arrembaggio ma una soddisfacente presenza di clientela. "È una discreta ripartenza – conferma Romano De Florio, segretario dell’Anva-Confesercenti. C’è gente, e i colleghi hanno adottato scrupolosamentegli accorgimenti di sicurezza imposti". Ogni banco segnato da nastri e catenelle di distanziamento e forniti di guanti e disinfettanti. Tutti, clienti inclusi, indossavano la mascherina. "Veniamo da mesi di inattività e senza incassi, è giusto provare a ripartire - commenta un esercente -. Anche se questo settore è in crisi da anni". L’ordinanza del sindaco ha fatto riavviare pure la vendita di piante in via Salvo d'Acquisto e del mercato giornaliero all’ingrosso nel parcheggio di via per Frisa.
Walter Berghella
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Foto Andrea Franco Colacioppo