Lanciano. 'Il Comune taglia gli stipendi a decine di dipendenti. In tempo di coronavirus'

"Come un fulmine a ciel sereno, in questi giorni a decine di dipendenti del Comune di Lanciano è giunta una comunicazione con la quale si notifica la decurtazione, dalla mensilità di giugno, delle ore a debito del singolo dipendente accumulate nel corso degli anni passati".

"E' molto grave - denuncia in una nota l'Unione sindacale di base - che tale atto sia arrivato senza alcun preavviso, senza ricercare prima una modalità di recupero delle somme sicuramente meno gravosa per i redditi familiari. Non si è neppure tenuto conto della crisi economica generale che sta colpendo tutte le famiglie che vivono in Italia per gli effetti del Covid-19, con persone rimaste senza lavoro o in cassa integrazione (spesso ancora non ricevuta), dalla quale crisi, ovviamente, non è esente la città di Lanciano".

E' stato preso a riferimento - dice il sindacato, che ha scitto al sindaco Mario Pupillo e all'assessore Pasquale Sasso chiedendo un confronto tra le parti - un articolo del Regolamento comunale secondo il quale, in caso di mancato recupero delle ore a debito, è possibile procedere con la proporzionale decurtazione della retribuzione. 

"Ma, a maggior ragione - si afferma - data la prospettiva di crisi che abbiamo tutti davanti, si sarebbero potuti concordare modi e tempi diversi per recuperare le ore e si sarebbe potuto cercare una mediazione nello stabilire decurtazioni e rateizzazioni delle somme, senza ricorrere ad azioni unilaterali e oltremodo forzose". 

Infine, alla base di tutto ciò, "si sarebbe potuto evitare l'accumulo di debiti orari, controllando in maniera periodica l'orario del dipendente, ad opera dei dirigenti di settore, secondo quanto disposto anche dall'articolo 6 del Regolamento per la disciplina dell'orario di lavoro dell'Ente".

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