L'Aquila, giornalisti pagati con fondi servizio civile

L'Aquila 21 feb.'14 - Fondi destinati al Servizio civile nazionale sarebbero stati utilizzati da un'emittente televisiva aquilana per il pagamento di 14 ex dipendenti. La commissione disciplinare dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo sta esaminando la posizione del direttore responsabile dell'emittente.

Si tratta, più in generale, di 14 ex lavoratori, tra personale giornalistico e tecnico, sottopagati, non pagati, senza contratto, in nero, con contratti capestro o retribuiti dal Servizio civile nazionale pur lavorando in una televisione commerciale.

"Se esistono le condizioni, in caso di rinvio a giudizio, l'Ordine si costituirà parte civile. Lo sappia chi di dovere, che sia chiaro a questi che si fingono in ogni modo editori, perchè chiunque oltraggia un giornalista non oltraggia solo un lavoratore, ma viola il bisogno di ogni cittadino di essere correttamente informato", lo ha detto stamattina a L'Aquila il presidente nazionale dell' Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, affiancato da quello regionale Stefano Pallotta. "Sono venuto a conoscenza della situazione quando una ex lavoratrice che voleva iscriversi all' Ordine difettava della documentazione necessaria. Chiesi al direttore la documentazione ma lui me la negò nonostante la mia minaccia di deferimento al consiglio di disciplina" ha raccontato Pallotta, annunciando che sta esercitando per la prima volta in Abruzzo il potere sostitutivo per consentire l' iscrizione ai Pubblicisti, davanti al rifiuto di certificare il periodo lavorativo". 

"Non è la prima volta che mi trovo a parlare di lavoro sommerso e di schiavitù in questa professione, ma nel mio ruolo è facile fare queste denunce. Apprezzo il coraggio di questi ragazzi e la segnalazione del presidente Pallotta che ha voluto questa conferenza nella sede dell' Ordine", ha poi aggiunto Iacopino, invitando più volte la Procura della Repubblica a interessarsi del caso. Il presidente nazionale ha sottolineato che ci si trova di fronte ad una nuova forma di precariato, una pratica che prevede l' utilizzo dei fondi destinati al Servizio civile nazionale per il pagamento di alcuni dipendenti. Dunque, tenere una redazione a costo zero.

"Siamo ben oltre le denunce arrivate finora riguardanti lavori a 3 euro netti a pezzo", conclude Iacopino. Presente alla conferenza stampa anche Giuliana Vespa segretaria provinciale dell' Ugl, sindacato che sta seguendo le vertenze di una parte di ex dipendenti. "Abbiamo provato un contatto bonario con la proprietà in questione, ma contrariamente ai principi della buona educazione, non abbiamo ricevuto risposte per mesi. Unico contatto, non risolutivo, è avvenuto nei giorni scorsi, guarda caso alla vigilia della conferenza stampa".

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