Interrogazione parlamentare sul futuro di Fca Atessa (ex Sevel).
A presentarla, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sono stati il senatore Michele Fina e il deputato Luciano D’Alfonso, entrambi del Pd, che hanno depositato al Senato e alla Camera lo stesso documento.
In cui si chiede al ministro "quali iniziative intenda adottare affinché sia garantita la competitività, la produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento di Atessa, di fondamentale importanza per il territorio della regione Abruzzo, e se, a tal fine, non ritenga indispensabile richiedere alla Stellantis delucidazioni in merito al Piano industriale, agli investimenti e alle produzioni che intende porre in essere" in riferimento alla fabbrica della Val di Sangro.
Poi se "intenda istituire un tavolo di confronto permanente che affronti e risolva le problematiche della ex Sevel" e delle imprese satelliti presenti sul territorio.
Infine domandano se il ministro "attraverso la Regione Abruzzo, intenda attivare percorsi di ammodernamento" delle aziende dell'indotto "legate al settore dell’automotive con l’obiettivo di valorizzare le professionalità acquisite, favorire la riconversione delle produzioni verso la transizione ecologica e una maggiore apertura al mercato delle forniture in luogo della mono-committenza".
L’interrogazione prende le mosse - vien detto in una nota - "dalla constatazione della centralità dello stabilimento e dell’automotive nel sistema produttivo nazionale e regionale e dai motivi di preoccupazione più volte manifestate dai lavoratori e dai sindacati, tra cui la mancata conferma lo scorso anno di circa mille somministrati e le offerte di incentivo all’esodo ricevute da alcuni dipendenti; la produzione degli stessi furgoni avviata nell’ex stabilimento Opel di Gliwice in Polonia, altamente automatizzato; il rallentamento della produzione causato dalla crisi della fornitura di semiconduttori, rallentamento che si profila confermato anche per l’anno in corso; l’ipotesi avanzata che Stellantis, per far fronte a questa situazione produttiva, stia pensando di internalizzare alcune attività spostando il problema occupazionale verso le imprese dell’indotto, che risultano essere una realtà di fondamentale importanza" per l'intero sistema. 10 feb. 2023
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