Emergenza idrica: agricoltura in ginocchio in Val di Sangro

È allarme per le produzioni agricole della Val di Sangro (Ch).

 La carenza d’acqua, infatti, sta mettendo a rischio le coltivazioni di frutta, di pomodoro, peperoni, i vigneti, con uva da vino e da tavola. E, dietro l’angolo, potrebbero esserci forti ripercussioni anche per l'occupazione e le cooperative del territorio che lavorano sul raccolto.

 A tracciare il critico quadro è Marco Finocchio, presidente di 'Abruzzo in agris', associazione di imprenditori agricoli e allevatori che, nata da pochi mesi, conta oltre 120 iscritti. 

 “Le coltivazioni sono allo stremo - viene spiegato in un documento - . L’acqua è indispensabile per le coltivazioni e le interruzioni sono continue, ma il servizio idrico, comunque, lo dobbiamo pagare. Interruzioni - aggiunge - dovute alla mancanza di acqua, che dovrebbe essere invece raccolta dalle vasche di accumulo. Vasche a cui manca una manutenzione e che non vengono pulite ormai da più di 20 anni. Le pompe della vasca principale, gestite dal Consorzio di bonifica Sud, non funzionano da tempo. Dopo anni di commissariamento ci sono state le elezioni, ma la nuova amministrazione nulla può fare da sola e va sostenuta. A quanto pare, solo una pompa su tre è funzionante. Anche per questo probabilmente le vasche secondarie non si riempiono - conclude .- Il tutto è collegato ad una rete colabrodo, con sempre più frequenti guasti alle condotte idriche che stanno mettendo a rischio il lavoro di tanti”. 22 lug. 2024

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