Sono circa 40 i lavoratori Sevel attualmente positivi al coronavirus; dall'inizio della pandemia sono 220.
E' quanto emerso in una riunione che si è tenuta ieri nella fabbrica del Ducato con il Comitato Covid-19 "per analizzare la situazione dei contagi" soprattutto in relazione alle "varianti, tra cui quella inglese, molto contagiosa e aggressiva".
I sindacati - Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf - hanno segnalato criticità "riguardo alla vestibilità delle mascherine prodotte da Fca a Mirafiori". Sono troppo grandi da indossare e con spessi elastici che non sono certo comodi. Chieste anche delucidazioni "sulle certificazioni ministeriali e sull'indice di filtrazione batterica".
L'azienda, tramite slide, ha mostrato tutte le certificacioni ottenute dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità riguardo "alla conformità delle mascherine". Inoltre - spiegano in una nota i sindacati - Sevel "si è impegnata, come prova, a far arrivare le mascherine realizzate a Pratola Serra, che sono più piccole nelle dimensioni e con elastici diversi". Riguardo alle mascherine firmate Fca, ci sono già comunque esposti, inviati dall'Usb, alla magistratura, in particolare alla Procura di Lanciano.
Sevel ha proposto, come ulteriore misura di contenimento del Covid-19, di posticipare la mensa a fine turno, con la probabile eliminazione di piatti cucinati. E poi vorrebbe la chiusura degli spogliatoi. Proposte respinte, unanimemente, dai sindacati in quanto ad oggi, non emergono casi di contagio riconducibili agli spazi comuni dei lavoratori. 06 mar. 2021
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