"La ex Sevel, a causa di problemi di mercato, sarà costretta a valutare l'avvio della cassa integrazione ordinaria". Fiom Cgil Chieti annuncia che il gruppo motoristico potrebbe presto far ricorso agli ammortizzatori sociali, strumento che, nei momenti nei quali ci sono state difficoltà, si è comunque sempre utilizzato. Di ufficiale al momento non c'è nulla.
Fiom afferma che "la situazione coinvolgerà non solo le lavoratrici e i lavoratori della ex Sevel, ma avrà anche un impatto significativo sull'indotto e su quanti sono legati con un filo diretto a questa realtà. Il calo di mercato - afferma il sindacato in una nota - è dovuto principalmente alla diminuzione di richieste di furgoni per la camperistica e al calo della domanda di piccoli furgoni". Non solo il plant di Atessa ma, parzialmente, anche la Polonia, con lo stabilimento avviato da qualche anno nella Zona economica speciale (Zes) di Gliwice, dove vengono ugualmente realizzati veicoli commerciali, dovrebbe essere toccato dal problema.
"Qui - viene fatto presente - non si passerà ai 18 turni settimanali, come in passato previsto, ma si rimarrà sui 15". Fiom, con il segretario provinciale Alfredo Fegatelli, rimarca la propria "preoccupazione per tale situazione" che, promette, "seguiremo con attenzione. In un momento in cui i salari non sono adeguati all'inflazione, le aziende devono considerare questo periodo particolare che coinvolge le economie delle famiglie e devono prevedere la rotazione dei propri dipendenti".
Nei primi mesi dell'anno, intanto, Stellantis conferma il proprio primato, in Italia, nel settore dei veicoli commerciali. Ad aprile - rende noto l'azienda - sono stati immatricolati oltre 6.360 mezzi chiudendo il primo quadrimestre 2024 con oltre 30.000 immatricolazioni pari ad una quota di mercato del 41,3%. Fiat Professional, in questo lasso di tempo, è il brand leader con oltre 18.250 immatricolazioni pari a una quota del 25,1%, grazie in particolare al Ducato, con oltre 7.500 immatricolazioni e a Doblò van al primo posto nel suo segmento. Il Ducato, realizzato ad Atessa, continua a dominare, come avviene, del resto, da decenni. Considerando anche i furgoni Peugeot, Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, che escono tutti dalla fabbrica della Val di Sangro, la quota di Stellantis è del 39.2%. In questi giorni, come fu annunciato in gennaio dall'amministratore delegato Carlos Tavares, ad Atessa è partita la produzione dei nuovi mezzi, che presentano restyling a livello estetico-funzionale e caratteristiche più green. Mentre si aspetta l'avvio della produzione dei veicoli Toyota.
“Abbiamo consolidato la nostra leadership sul mercato italiano – dichiara Gianluca Zampese, direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis in Italia – e sono ottimista sul prosieguo dell’anno grazie al rinnovamento dell’intera gamma di furgoni. L’arrivo di nuovi prodotti, al 100% elettrici di seconda generazione, e un portafoglio di nuovi servizi connessi, - aggiunge - ci permetteranno di essere sempre all’avanguardia nel fornire le soluzioni migliori per soddisfare le più disparate esigenze". C'è continuità, quindi, rispetto ai risultati positivi registrati l'anno passato. Nel 2023, infatti, la produzione dei veicoli commerciali raggiunse complessivamente quota di 230.280 unità, con un +11,8% rispetto al 2022, confermando Stellantis leader sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, sia nel Belpaese con il 45,5%. Furgoni che continuano a contribuire, in maniera decisiva, alla crescita del gruppo.
Da sottolineare che l’85% dei veicoli qui realizzati sono esportati a livello internazionale, in 75 Paesi, a testimonianza dell’importanza dello stabilimento, che rappresenta uno dei pilastri della strategia "Pro One" con cui Stellantis mira a raggiungere la leadership globale con i sei marchi iconici del gruppo: Citroën, FIAT Professional, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall.2 . 09 mag. 2024
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