Orario di partenza anticipato, orario di rientro posticipato e lavoratori lasciati a piedi. E' stato un mezzo disastro il debutto del servizio istituito dalla Regione e denominato "Ultimo miglio", attivo da ieri. Tramite quattro bus circolari di colori diversi, a seconda della destinazione, i lavoratori che scendono dai pullman davanti alla Sevel di Atessa, dovrebbero essere trasportati nelle altre fabbriche della Val di Sangro. "Nessuno sarà lasciato a terra", è stato assicurato, nei giorni scorsi, durante la presentazione, ma... "Tale progetto - scrivono in una nota le Rsa di Fim, Uilm, Fismic e Uglm - è stato sostenuto dai sindaci e condiviso nei contenuti anche dalle organizzazioni sindacali, le quali già nei diversi incontri avvenuti con i rappresentanti di Regione, Arap e una delegazione delle aziende di trasporto, avevano espresso perplessità. Il servizio - aggiungono - si pone un duplice obiettivo, ossia consentire l’utilizzo del mezzo pubblico agli addetti di tutte le fabbriche nell’area industriale di Val Di Sangro e razionalizzare l’ingresso e la partenza dei bus da/per Val Di Sangro con un guadagno di tempo sulla lunga percorrenza e con l'incremento del bacino di utenza".
"Dopo il primo giorno - fanno presente i sindacati - ci troviamo a raccogliere numerose lamentele e criticità, sia in arrivo che in partenza. Infatti da molti paesi l’orario è stato anticipato notevolmente ed il rientro presso le proprie abitazioni posticipato. Inoltre, viene riscontrato una mancanza di sinergie tra linee di trasporto e le navette, tant’è che molti lavoratori sono stati lasciati a piedi. Per i lavoratori provenienti dal Molise con il servizio Atm la problematica è amplificata, perché causa della mancanza di un accordo fra le due Regioni i pendolari provenienti dal Molise non sono autorizzati ad utilizzare le navette. Segnaleremo agli organi competentigli inconvenienti riscontrati allo scopo di evitare che il progetto, prima di iniziare, si ritrovi... "all’ultima spiaggia".
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