Blutec, vertice al Mise. 'Salvaguardare Termini Imerese per rilanciare tutti gli stabilimenti'. Compreso quello di Atessa

Drammatiche le condizioni economico-finanziarie del gruppo metalmeccanico Blutec, con complessivi 1.200 dipendenti e che comprende  sette stabilimenti dislocati tra Sicilia, Basilicata, Piemonte e Abruzzo, dove c'è la fabbrica di Atessa (Ch) ora denominata "Ingegneria Italia". Oggi nuovo summit al ministero dello Sviluppo economico in cui, sostanzialmente, si è detto che bisogna salvare il sito di Termini Imerese e i suoi 700 addetti, ai quali occorre assicurare gli ammortizzatori sociali, per permettere anche "la continuità delle attività altrove, ad  esempio ad Atessa, Tito e Asti".

Tre istanze di fallimento depositate in tribunale a Pescara, di cui una dell'Agenzia delle Entrate; zero manutenzione degli impianti, fornitori sul piede di guerra, decreti ingiuntivi, pignoramenti, perdite mensili di un milione di euro. Questa la situazione trovata dal commissario straordinario, Giuseppe Glorioso, il 12 marzo scorso, quando è stato nominato per seguire la gestione finanziaria e organizzativa del gruppo. 

"Ciò nonostante - afferma Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, responsabile dei settori auto e elettrodomestici, al termine della riunione romana - si è riusciti a far fronte regolarmente ai pagamenti degli stipendi, a recuperare i rapporti con i fornitori strategici e a riallacciare quelli con Fca, principale cliente del gruppo, incrementando i costi e di conseguenza riducendo notevolmente le perdite mensili (scese a 350mila euro, ndr)".

E' stata anche presentata domanda di concordato ed è in preparazione il  Piano che dovrà contemplare una soluzione per la totalità degli stabilimenti che il gruppo ha in Italia. Sono in corso contatti con potenziali investitori, ma, mentre per alcuni siti  è più facile la ricerca di acquirenti, per altri è complessa. "Da tutto ciò - puntualizza Ficco - deriva l’assoluta necessità di prorogare gli ammortizzatori sociali in particolare per Termini Imerese, altrimenti non vi sarebbe modo di preservare l’occupazione e al contempo quell’equilibrio economico che è condizione essenziale per la prosecuzione del concordato". 

"Secondo quanto esposto dal ministero del Lavoro, la prosecuzione della cassa integrazione a Termini Imerese - spiega ancora Ficco - fino al 31 dicembre 2019 potrebbe avvenire con la cassa legata alle aree di crisi complessa. Ministero e Regione Sicilia si sono alla fine dichiarati pronti, sottoscrivendo un apposito verbale e in verità dopo una discussione molto delicata, a fare ciascuno la propria parte. L’iter procedurale per completare l’operazione sarà complessa e dovrà vedere le parti collaborare in buona fede, ma quella individuata oggi appare come l’unica soluzione possible per evitare il fallimento di Blutec, che interromperebbe in modo definitivo il procedimento di reindustrializzaizone di Termini Imerese e comunque travolgerebbe tutti gli stabilimenti".

"Le complicazioni sorte al tavolo - sottolinea invece la Fim Cisl - sono state determinate dal fatto che la cassa integrazione concessa per il periodo 2017-2018 e primi sei mesi del 2019 era stata data per il processo di reindustrializzazione che non si è compiuto. Questo ha comportato la necessità di dare la copertura finanziaria per il periodo pregresso, che il Governo si è assunto, e per il 2019 invece doveva essere assunto dalla Regione all’interno dei fondi destinati per le aree di crisi complesse".

"L’impegno del Governo e della Regione Sicilia - conclude Ficco - può consentire di proseguire fino a fine anno con gli ammortizzatori sociali, ma questo tempo deve essere utilizzato per trovare una soluzione per tutti gli stabilimenti".  Per Atessa confermati gli investimenti: a breve cominceranno i lavori per la riparazione del tetto attraverso cui, in caso di maltempo, piove a dirotto tra le linee produttive; saranno inseriti robot e verrà potenziata la linea per la realizzazione dei longheroni, che servono al colosso Sevel. 

Serena Giannico

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