La chiamata è arrivata da Coldiretti. In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all'anno - di cui oltre 400 in Abruzzo - causati da animali selvatici con 13 morti nei primi nove mesi dell'anno, contro gli 11 registrati nel 2018.
Da qui il "blitz" di questa mattina davanti a Montecitorio di migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, ambientalisti e sindaci contro l'invasione soprattutto dei cinghiali. Il numero di incidenti gravi con morti o feriti, per colpa di animali è aumentato in Italia del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l'analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat.
E l'Abruzzo, in questo scenario, non è l'eccezione: qui si verifica più di un incidente al giorno. Da una recente analisi della Asl Lanciano-Vasto-Chieti è stato riscontrato che, solo in questo territorio, tra gennaio 2016 e giugno 2019, sono stati rinvenuti 540 esemplari morti a seguito di un incidente sulla strada. Secondo la rilevazione, tutta la provincia è coinvolta dal fenomeno ma l'area più a rischio risulta il distretto di Vasto con 314 casi rispetto ai 160 di quello di Lanciano e ai 66 di Chieti. E' emerso inoltre che il 62,59% degli incidenti avviene di notte e il maggior numero di scontri è concentrato tra marzo e novembre, con picchi ad aprile e maggio.
"Una vera e propria emergenza che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti. I cinghiali possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza. Una paura - evidenzia Coldiretti - che dilaga dalla montagna alla pianura, dalle zone vicino ai fiumi fino a quelle sul mare. Ma si tratta - evidenzia la Coldiretti - solo della punta dell'iceberg perché molti non denunciano, scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull'asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell'animale con il quale ci si è scontrati". Allo sfortunato conducente, sempre che non debba essere portato in ospedale, non rimane che chiamare il carro attrezzi e rassegnarsi a sborsare i danni senza neppure poter denunciare l'accaduto, considerata la mancanza di prove".
"La feccenda è destinata a peggiorare", secondo Coldiretti e il numero dei cinghiali è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, salendo a 2 milioni in Italia e oltre 100mila in Abruzzo con particolare riferimento alle zone interne e montane. "Nella dorsale appenninica - si sottolinea - le popolazioni di cinghiali guadagnano terreno rispetto alla presenza umana con una concentrazione media di un animale ogni cinque abitanti in una fascia territoriale segnata già dalla tendenza allo spopolamento per l'indebolimento delle attività tradizionali - dice Coldiretti - L'eccessiva presenza di selvatici rappresenta un rischio sia per i cittadini che per l'agroalimentare italiano tra formaggi, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria. In Abruzzo sono a rischio colture tradizionali come la vite, i cereali, il pregiato zafferano, i tartufi ma anche tantissime varietà di ortaggi".
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Nelle foto la manifestazione a Roma e i sindaci della provincia di Chieti insieme