"La dignità non ha prezzo": attacca così una lettera aperta dei dipendenti della SanMarco Industrial di Atessa (Ch) che, di recente, ha dichiarato 80 esuberi. Iniziativa, la loro, "di protesta e di rimostranza".
"La maggior parte di noi - scrivono e ricordano - ha un anzianità di servizio che parte da lontanissimo, da quando il "cavalier Icilio Sideri" aprì lo stabilimento. Durante la nostra carriera abbiamo vissuto momenti difficili, a causa di fallimenti e acquisizioni dell’azienda tramite il tribunale, ma abbiamo superato le difficoltà grazie allo stringerci l’uno con l’altro. Da qualche mese è arrivato un nuovo amministratore che, come primo atto, ha ben pensato di lasciare la maggior parte di noi in cassa integrazione, altri (sempre gli stessi) invece, continuano a lavorare facendo anche lo straordinario e creando una guerra tra poveri. Tutti qui - aggiungono - abbiamo famiglie, figli, mutui, ed è per questo che abbiamo chiesto, tramite i nostri rappresentanti sindacali, la possibilità di dividere il peso della crisi, facendo cassa integrazione a rotazione". Invece i vertici aziendali "continuato a ribadire che la squadra è quella che sta dentro e va bene così! Tutto ciò non curandosi dei sacrifici fatti da una vita e delle necessità quotidiane, rese ancora più drammatiche in questo momento storico".
"Non contento - fanno presente - è stata stilata una lista di "buoni e cattivi" e ad alcuni che hanno chiesto audizione, è stato detto palesemente: “Non hai capito che qui posto per te non c’è? Meglio che vai via". si è creato un clima di terrore. Abbiamo il timore - evidenziano i lavoratori - che non si voglia neppure più anticipare la cassa integrazione Covid: questo significherebbe non riuscire più a pagare bollette e spese. Siamo qui a chiedere la vicinanza delle istituzioni, la solidarietà di tutti i lavoratori della Val di Sangro, del territorio e dei nostri clienti affinché si cambi modo di fare. Nei prossimi giorni, precisamente il martedì e il giovedì, previa comunicazione alla Prefettura ci riuniremo in sit-in davanti i cancelli, per far sentire il nostro grido di aiuto". 30 mar. 2021
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