Era fine aprile 2012. E a Sant'Omero, nel Teramano, l'Amil (Associazione mutilati e invalidi del lavoro orfani e vedove) propose un "progetto internazionale". Nel corso di una manifestazione presentò ufficialmente, tra applausi e polemiche, la "Città europea del Benessere sociale, salute e sport" con un piano di investimenti e di occupazione stellari. "Impiegheremo 3.000 addetti". "Un affare - venne annunciato da un miliardo di euro...".
Su 48 ettari di terreno - fu raccontato - spunteranno "70 strutture destinate a servizi, assistenza, ricovero, sportelli, scuole, centro di salute, benessere e medicina specie per gli anziani, le fasce sociali svantaggiate e gli infermi". "I soldi ci sono", spiegò il presidente nazionale Amil, Osvaldo Travaglini. Dietro la colossale operazione - venne ancora sottolineato - c'è "il re delle assicurazioni, la francese Axa Assurances, che all'Amil, avrebbe concesso un finanziamento di 650milioni di euro cui si andrebbero ad aggiungere altri 350mila di Cassa depositi e prestiti per far erigere l'Oasi del benessere". E poi altri fondi di investimento privati. "Ci proponiamo di eliminare la disumanità e di rivalutare i disabili sotto il profilo della dignità e del rispetto": annunciò Travaglini. Intenti mirabili, ma da allora, non è stato posto neppure un mattone. Il sindaco dell'epoca, Alberto Pompizi, lo inserì nella programmazione di previsione del nuovo Piano regolatore e le amministrazioni che si sono succedute non lo hanno cancellato. Nel 2017 fu annunciato: "Il progetto è pronto". Ma al momento è rimasto... fantasma. Solo nell'immaginario. Delle strutture nessuna traccia.
E' l'estate 2020. E l'Amil, sezione Lazio, torna alla carica, ancora in Abruzzo. In una gara indetta dalla Provincia di Chieti offre 10.732.000 euro per l'acquisto dell'ex centro di ricerche biomediche e farmaceutiche Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Ch), finito all'asta dopo essere stato lasciato annegare, dalla politica, nei debiti. In ballo edifici per 55 mila metri quadrati, con centrali termiche e tecnologiche, laboratori, mensa, cucine, depositi, alloggi direzione e custode, auditorium, biblioteca, magazzino, officine e la foresteria con villette a schiera per gli alloggi dei ricercatori. Un'associazione che può permettersi di sborsare 10 milioni?
L'offerta a molti è parsa... dubbia. Ma dalla Provincia, a fine giugno, la notizia dell'assegnazione degli immobili all'Amil. A finanziare - è stato fatto trapelare - sarà "un fondo misto anglo-americano con sede in Svizzera". "Affidabile...", è stata ritenuta l'operazione dai vertici della Provincia, presieduta da Mario Pupillo. Ma ecco passare i mesi... L'ente, pur tentandoci a più riprese, non è riuscito ad incassare il primo assegno, di 100mila euro, consegnato dall'associazione, che avrebbe dovuto pagare il resto della somma a rate. Ci ha provato e riprovato, poi ha dovuto arrendersi, perché in banca non è stato trovato un euro... Vendita e aggiudicazione invalidate - ha annunciato nelle scorse ore - perchè l'assegno non è esigibile.
Nel frattempo l'onnipresente Travaglini, sulla stampa si era vantato: "Assumeremo personale del territorio e punteremo sulla formazione dei giovani per restituire alla struttura che una volta ospitava il Mario Negri la stessa vocazione originaria... La nostra è una sfida e per raggiungere l'obiettivo cerchiamo coesione e collaborazione col territorio. Il nostro obiettivo sarà quello di portare a Lanciano le università estere: apriremo cioè l'Abruzzo ad un contesto internazionale andando a braccetto con le organizzazioni locali". Intenti mirabili, di nuovo, se non fosse stato per l'assegno scoperto...
Così, dal Teramano al Chietino, piani di investimento da Paperon de Paperoni sono svaniti dietro... chiacchiere.
Serena Giannico
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