Coronavirus. In Abruzzo 482 nuovi casi e 11 morti. Sempre più ricoveri in Rianimazione

Sono 482 i nuovi casi di coronavirus registrati in Abruzzo. Sono emersi dall'analisi di 4.758 tamponi molecolari: è risultato positivo il 10,13% dei campioni. Sono stati eseguiti anche 5.136 test antigenici.

Si registrano undici decessi, che fanno salire il bilancio delle vittime a 1.599. Le vittime più recenti sono un 77enne di Collecorvino, un 64enne di Giulianova, un 77enne di Celano, una 96enne e un 85enne di Ortona, una 67enne di Pescara, una 89enne di Lanciano, una 81enne di Atessa.

Le zone più colpite sono ancora le province di Chieti e Pescara: nell'area metropolitana dilaga la variante inglese, responsabile almeno di due contagi su tre. I nuovi positivi hanno età compresa tra 6 mesi e 97 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 103: 8 in provincia dell'Aquila, 46 in provincia di Pescara, 41 in provincia di Chieti e 8 in provincia di Teramo.

In aumento gli attualmente positivi, che sono 12.308 (+101). I guariti sono complessivamente 35.803 (+369). La località con più nuovi casi è ancora Pescara (79), seguita da Chieti (47). Poi ci sono Montesilvano (29), Lanciano (23) e San Giovanni Teatino (20), Francavilla (14), Teramo (12).  A livello provinciale, in testa ci sono il Pescarese e il Chietino, entrambi con 192 nuovi casi. Numeri più bassi nel Teramano (+77) e nell'Aquilano (+47). 

E sono 70, al momento, i pazienti in Rianimazione: sette in più nelle ultime ore, al netto di decessi, dimissioni e dieci nuovi ricoveri. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva schizza al 37%, a fronte di una soglia di allarme del 30%. I ricoverati sono complessivamente 622, otto in più di ieri. Una settimana fa erano 555 e due settimane fa 499. In area medica, attualmente, ci sono 552 malati (+1). In questo caso il tasso di occupazione è pari al 37% (livello di allerta 40%). Gli altri 11.686 (+93) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Fortissima la pressione sull'ospedale di Pescara. Il Covid Hospital è al completo e, per la prima volta dopo mesi, è stato necessario riconvertire altre aree del monoblocco principale. I posti letti che si liberano non sono sufficienti ad accogliere i tanti contagiati che arrivano. Decine i pazienti già trasferiti in altri presidi, soprattutto all'Aquila.  18 feb. 2021

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